La liturgia ripropone oggi il testo letto Domenica scorsa.
Accade, ogni tanto, che la Chiesa, a distanza di pochi giorni, inviti a leggere più volte lo stesso brano.
Mi piace immaginare che lo fa perché vuole che i suoi contenuti siano oggetto di un “ surplus “ di meditazione e di preghiera.
Sono contento dell’invito ad approfondire proprio questo testo in quanto, come ho detto Domenica, è “ il mio preferito “.
Lo leggo e lo rileggo e le frasi che più mi restano impresse sono sempre le seguenti: “ rimanete in me ed io in voi “ e “ senza di me non potete fare nulla “.
Rimanere, dicevo Domenica, è il verbo del cristiano.
E’ talmente importante che sarà al centro anche del Vangelo di domani.
Rimanere in Dio è vitale.
Questo vuole dirci il testo.
E’ per questo che la Chiesa insiste.
Chi non rimane, chi è ondivago, chi “ entra ed esce “ non riesce a creare una vera relazione con Cristo.
L’ ” intermittenza “ è sintomo di “ non impegno “, di scelte “ non definitive “, frutto dell’emotività e non della decisione, dettata dal desiderio, di fare di Cristo il faro della propria vita.
“ Rimanere “ è conseguenza di “ credere “.
Se credi veramente in Dio, se credi che Gesu’ è il tuo Redentore ed il tuo Salvatore, che è colui che è venuto, vissuto e morto per te, non ti è faticoso “ rimanere “ anche quando l’ “ emotività “, le circostanze del momento, ti porterebbero altrove.
Viceversa, se non credi a cio’ ti sarà impossibile Rimanere perché non comprenderai mai, fino in fondo, cosa ha fatto Cristo per te e che cosa meravigliosa ti offre: la Salvezza.
Chi ha fatto questa presa d’atto rimane perché sa che “ senza Cristo non puo’ fare nulla “.
E’ la grande verità del Vangelo.
E’ il motivo per il quale molte persone non sanno spiegarsi perché, nonostante siano ricche, famose, non siano felici.
Non lo sono perché manca in loro la linfa vitale, Cristo.
Tutte le altre “ linfe “ sono surrogati che non possono dare pienezza ma finiscono solo per gettare nella tristezza.
SENZA DI ME NON POTETE FARE NULLA.
E’ il segreto di una vita felice perché si comprende che da soli non possiamo salvarci, non possiamo realizzarci, ma per farlo abbiamo bisogno solo di “ rimanere in Lui “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.