Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 4 Luglio 2020

L’ odierna pagina evangelica è più che mai attuale perché richiama una situazione sperimentata durante il lockdown: “ l’assenza dello sposo “.

E’ stato infatti durante questo periodo di “ chiusura forzata in casa “ che, forse, finalmente, abbiamo preso “ consapevolezza di un’assenza “ e abbiamo riflettuto sullo “ spreco di presenza “ in precedenza posto in essere.

Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finchè lo sposo è con loro?

E’, purtroppo, quello che molti hanno fatto prima dell’avvento del Covid-19.

Lo sposo, Cristo Gesu’, presente, vivo e vero, nell’Eucarestia, era sempre lì, tutti i giorni e in tutte le celebrazioni eucaristiche, ma molti, troppi…..“ digiunavano “, non scegliendo mai, nella ferialità ( e qualcuno anche nella festività!!! ), di “ andare a pranzo “ con lui, di “ nutrirsi “ di lui.

C’era sempre altro da fare, attività “ non procrastinabili “, ritenute più necessarie piuttosto che nutrirsi di Cristo.

Con l’arrivo del coronavirus, a mano a mano, si è iniziata a sentire la nostalgia dell’Eucarestia, per poi accusarne la mancanza fino al liberatorio 18 Maggio in cui si è potuto tornare ad “ incontrare lo sposo “.

La vera domanda oggi è: si è preso veramente consapevolezza della necessità della sua presenza quotidiana nella nostra vita o, tornati alle nostre attività, abbiamo già dimenticato la “ sofferenza dell’assenza “ ed abbiamo nuovamente iniziato a digiunare con lo sposo presente?

Se siamo tornati a “ digiunare “ abbiamo veramente sprecato il prezioso insegnamento portatoci dal Covid; se, al contrario, abbiamo preso consapevolezza della sua essenzialità nella nostra vita, possiamo esultare: “ faremo quotidianamente festa con lo sposo “ e la nostra vita sarà un canto di gioia.

L’Eucarestia ci fa uomini nuovi.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


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