“ Ma voi, chi dite che io sia? “
E’ la domanda centrale della nostra fede, quella a cui non si puo’ sfuggire.
Perchè ti seguo Cristo e, soprattutto, ho capito che conseguenza comporta il seguirti?
“ Da allora Gesu’ comincio’ a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno “.
Ecco cosa significa mettersi alla sequela di Cristo: “ Soffrire molto, venire uccisi e Risorgere “.
Per seguire Cristo bisogna “ attraversare la sofferenza “, non fuggirla, nella certezza che essa non è l’ultima parola ma la penultima perché l’ultima è la Risurrezione, la Salvezza.
Se Cristo è pertanto per me “ il Figlio del Dio Vivente “ non devo fare come Pietro, che voleva evitare le sofferenze al Signore, bensi’ devo mettermi alla sua sequela e pensare “ come Dio e non come gli uomini “, certo che alla fine del tunnel della sofferenza c’è la luce della Risurrezione.
Se ci credo Cristo è il mio Signore.
Altrimenti sto seguendo un Cristo che mi sono costruito io e non certo quello mandato dal Padre per la mia Salvezza.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.