“ In quel tempo il Signore designo’ altri settantadue e li invio’ a due a due davanti a sé in ogni città ed io ogni luogo ove stava per recarsi “.
DESIGNO’
Designare significa “ indicare la persona più idonea “ per lo svolgimento di un determinato incarico.
Ognuno di noi è designato.
A ciascuno è affidato da Dio un compito specifico.
Per questo siamo tutti cosi’ “ stupendamente diversi “; solo adempiendo a cio’ a cui siamo veramente chiamati possiamo dare il nostro contributo alla costruzione del Regno di Dio.
INVIO’
La designazione è il primo passo.
Ad essa segue l’invio.
Dio ci sceglie e poi…ci manda.
Nessuno puo’ operare stando fermo ma deve camminare, deve andare, deve svolgere, nel mondo, la sua missione.
A DUE A DUE
Meraviglioso.
Dio non ci manda da soli.
Ci invia “ a due a due “.
Questa indicazione spezza definitivamente il concetto di una Chiesa intimistica, vissuta sempre da soli, con esclusione di tutto e di tutti.
NO
La “ solitudine “, il “ silenzio “, sono spazi necessari, fondamentali per il nostro percorso di fede e non devono, quotidianamente, mancare.
Ma sono luoghi non dove rifugiarsi per sempre, ma da cui attingere energie per poi “ andare “ a svolgere la nostra missione.
Si rischia, altrimenti, la “ sindrome “ di Pietro, Giacomo e Giovanni, che non volevano più scendere dal monte Tabor dopo aver assistito alla Trasfigurazione.
“ Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia “ ( Mt 17,4 )
Si, fratello, sorella.
La tenda la devi fare, ti devi anche chiudere dentro, ma, poi, devi uscire.
La vita non è fatta per stare chiusi nella tenda!!!
A due a due.
Perchè?
Perchè la Chiesa è comunione.
In due ci si incoraggia, ci si sprona, ci si incita, si litiga pure.
L’alterità è fondamentale.
Senza l’altro nessuno di noi sarebbe in grado di vedersi come realmente è e rischierebbe di credersi perfetto, non bisognevole di nulla, bastante a se stesso.
E’ il delirio dei tempi moderni.
A due a due.
E’ a volte difficoltoso, come si vede nella vita di coppia, ma è vitale.
DAVANTI A SE’
Stupefacente.
Do si fida cosi’ tanto di noi che ci manda “ davanti a se “.
Dobbiamo essere gli “ apripista “ di Cristo.
E’ un dono ed anche una responsabilità.
Se, infatti, saremo testimoni credibili del Vangelo, Cristo potrà facilmente entrare “ in ogni luogo ove stava per recarsi “.
Se, al contrario, saremo testimoni che danno scandalo, impediremo a Dio di entrare e di operare nella vita delle persone.
Animo, fratelli, impegniamoci ad essere “ operai “ del Signore ed annunciamo a tutti, con gioia: “ E’ vicino a voi il Regno di Dio “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.