Oggi, nella festa di sant’Andrea, la Chiesa propone il brano della sua chiamata, oltre a quella del fratello Pietro, di Giacomo e Giovanni.
Tutte hanno una struttura similare.
Gesu’ li “ vede “ mentre erano indaffarati con “ le loro reti “.
Simone e Andrea le stavano gettando in mare, Giacomo e Giovanni le stavano riparando.
Queste reti ritorneranno anche dopo la Risurrezione di Gesu’.
Il Maestro si farà infatti riconoscere dagli apostoli delusi, che volevano ritornare a pescare pesci, dicendo loro di “ gettare le reti dalla parte destra “.
Le reti sono quindi al centro di ogni percorso di conversione.
La rete viene utilizzata, nella pesca, per catturare i pesci, per tirarli fuori dal mare, il loro ambiente vitale.
Il pesce, preso nella rete, diventa prigioniero.
Portato fuori dall’acqua, muore.
Ecco, la stessa cosa avviene anche agi uomini che si lasciano imbrigliare dalle “ reti “ del peccato, dei desideri bramosi, dalla triplice concupiscenza del potere, dell’avere e del godere.
Sono quelle reti che tolgono vita, che la portano sulla strada della perdizione.
Ognuno di noi è vittima delle sue reti ma il Signore ci vede ad uno ad uno e, ad ognuno di noi, rivolge il suo invito: “ Venite dietro di me, vi farò pescatori di uomini “.
Dinanzi a questo invito ci sono due strade: fidarsi, “ gettare le proprie reti “ e seguirlo o lasciar perdere e continuare a vivere provando, vanamente, da soli, a “ riparare le proprie reti “.
A ciascuno la sua scelta.
Vogliamo diventare “ pescatori di uomini “ o restare “ pescatori di pesci “?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.