“ Non è costui il figlio del falegname? “
La frase è emblematica del modo di pensare della “ gente “ dell’epoca e…di oggi.
Le persone ti etichettano, ti assegnano un “ ruolo “ in virtù della tua estrazione sociale, della tua storia familiare.
Se sei “ il figlio del falegname “, “ da dove ti vengono tutte queste cose “?
E’ uno scandalo.
Cosi’ è visto Cristo.
Come uno scandalo perché non è quello che loro dicono che dovrebbe essere in relazione alla sua provenienza.
I contemporanei di Gesu’ si fossilizzano sui loro preconcetti senza prendere atto dell’evento più importante: che Gesu’ insegnava nella sinagoga, aveva sapienza e compiva prodigi.
Dinanzi a cio’ avrebbero potuto ricredersi o, quanto meno, interrogarsi; invece, rimanendo rigidi nei loro schemi, pur rimanendo “ stupiti “ ritenevano scandaloso il comportamento di Cristo.
Attenzione allora a non riprodurre anche noi questo atteggiamento.
Non restiamo fissi nelle nostre rigidità, se incontriamo qualcuno, ad esempio il prete della nostra parrocchia, un volontario, che ci porta Cristo, ce ne parla con entusiasmo e competenza, è testimone credibili degli insegnamenti del Vangelo, non ci chiudiamo dinanzi ai nostri pregiudizi, alle nostre etichette, ma, al contrario, ringraziamo di averlo incontrato e facciamoci coinvolgere.
Diversamente perderemo la possibilità di cambiamento che ci era stata donata ed il “ profeta nostrano “, a causa della nostra incredulità, non potrà fare miracoli in casa sua.
Buona giornata a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.