“ Venuta la sera “, “ era ormai buio “, “ il mare era agitato “, “ soffiava un forte vento “, “ ebbero paura “.
I termini, tratti dal testo, sembrano descrivere perfettamente le vite di ciascuno di noi.
Abbiamo paura del futuro, gli avvenimenti che accadono e che ci accadono ci mettono angoscia, ci fanno vivere nel buio, nell’agitazione, ci sentiamo in balia del vento.
Cerchiamo affannosamente un appiglio ma non ne troviamo perché….non cerchiamo bene.
“ Sono io, non abbiate paura “.
Vuoi vedere che l’unico a cui non abbiamo chiesto aiuto è proprio Dio?
Vuoi vedere che abbiamo dimenticato la sua promessa di essere sempre al nostro fianco?
Si, e cosi’.
E allora, che fare?
Dinanzi a noi ci sono due strade.
Continuare ad ignorare Dio e perseverare nella nostra perenne agitazione, condannandoci ad una vita infernale, o “ prenderlo sulla barca “ della nostra esistenza, affidarci a Lui certi, per fede, che non verrà meno alle sue promesse.
Sarà Lui a condurci alla riva alla quale siamo diretti, portandoci per mano attraverso questa vita per poi spalancarci le porte della “ meta finale “: l’abbraccio con il Padre.
Affettiamoci quindi a prendere Gesu’ sulla nostra barca.
Non lasciamolo piu’ a riva!!!
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.