Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 3 Novembre 2021

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Non puo’ essere mio discepolo “.

Tre volte, nel testo, si rinviene questa espressione.

Gesu’ quindi, come al solito, …ci sta mandando un messaggio.

Non posso essere discepolo se, nell’ordine: a) non amo Cristo piu’ di tutto e tutti, anche della mia vita; b) non voglio portare la mia croce; c) non voglio rinunciare a tutti i miei averi.

Bene, Signore, dopo che ci hai detto questo, non possiamo fare altro che….salutarti e andarcene da un’altra parte!!!

Essere cristiani non è uno scherzo, non è semplice, è antitetico alle logiche che ci muovono.

La grandezza di Gesu’ che, però, mi/ci spinge a seguirlo nonostante tutto è che Lui è diverso dagli altri leader, Lui dice la Verità, non te la nasconde, non ti illude.

I leader politici, spesso anche quelli religiosi, cercano di farti credere che la felicità sia “ a buon mercato “.

NON E’ COSI’.

Gesu’, al costo di “ perdere seguaci “, mi/ti dice la Verità, è autentico.

Per questo è l’unico di cui mi posso fidare.

Quindi, io…lo seguo.

E tu?

Se faccio questa scelta sono consapevole di cosa comporti.

Il problema è proprio questo.

Nei tempi moderni mi sembra che quello che manchi agli uomini sia proprio la “ consapevolezza “ delle conseguenze che hanno le scelte che fanno.

Da cio’ deriva il “ cambiare continuamente idea “ appena sorgono delle difficoltà.

Esempi?

Mi sposo ma…appena mio marito/mia moglie non fa…quello che dico io, lascio aperta la strada della separazione.

Ma, dico io, quando ti sei sposato, non lo sapevi che “ accoglievi “ un “ totalmente altro da te “ scegliendo di “ con-dividere “ la vita con Lui/Lei?

Se ti sei sposato con “ consapevolezza “ lo avresti dovuto sapere, altrimenti sei e ti rendi “ ridicolo “ come l’uomo di cui parla il Vangelo di oggi, che voleva costruire la torre senza avere i soldi per farlo!!!

Altro esempio.

Mi iscrivo all’Università e, poi, mi lamento che passo tutto il giorno a studiare e non riesco a fare altro.

Ma non lo sapevi che studiare seriamente richiede impegno?

Lo stesso vale per la fede.

Se veramente credo è ovvio, naturale e giusto che Cristo sia al primo posto.

Cio’ non significa disprezzare o abbandonare tuo padre, tua madre, ma significa dedicare la primizia del tuo tempo alla relazione con il Vivente, in quanto da essa trai la forza sia per avere relazioni migliori con i tuoi cari sia per portare la tua croce, che non significa nient’altro che svolgere il compito a cui sei chiamato, sia per “ lasciare tutti i tuoi averi “, cioe’ tutti quei fardelli, quegli attaccamenti che ti impediscono di essere libero e di vivere alla sequela del Maestro.

Forse, se ci pensi, non è nemmeno cosi’ difficile seguire Gesu’.

Basta essere “ consapevoli “ della bellezza del percorso.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.