Gesu’ appare oggi in una sua versione “ anomala “: è furente.
Perchè?
Perchè “ la casa del Padre “ è stata trasformata in un mercato.
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Il mercato è il luogo dove si acquista e si vende.
Gesu’ si arrabbia perché le persone non hanno compreso che la fede non è uno scambio, non è un “ comprare la benevolenza di Dio “ con pratiche religiose o con offerte e sacrifici ma è avere fiducia in chi “ ha distrutto il tempio e in tre giorni lo ha fatto risorgere “.
I Giudei non compresero e gli chiesero: “ quale segno ci mostri per fare queste cose “?
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In altre parole significa: Chi sei, che vuoi da noi, sei venuto a darci fastidio?
Si, è proprio venuto a “ darci fastidio “, a distruggere le nostre vuote pratiche, la nostra chiusa mentalità, il nostro errato pensiero che ci ha portato a scambiarlo per un “ Padrone da ingraziarsi “ anziché per un “ Padre da amare “.
I Giudei “ non compresero “ ma….non furono i soli.
Anche i discepoli non compresero cosa volesse dire quando affermo’ che avrebbe “ risuscitato il tempio in tre giorni “.
Lo compresero, come dice il testo, solo dopo la sua morte.
E noi, lo abbiamo compreso?
Abbiamo capito che il Signore è venuto per “ inquietarci “, per tirarci fuori da quell’immobilismo, da quella vuota religiosità che non dà gioia e che ci rende “ inutili cristiani da salotto “?
Se lo abbiamo capito allora grideremo: “ santa inquietudine “ che ci rende vivi.
Se non lo abbiamo ancora compreso dobbiamo chiederci: ma lo vogliamo veramente un Dio cosi’ o preferiamo quello che ci siamo “ immaginati “, che non ci smuove di un millimetro e che nulla di bello apporta alla nostra vita?
A ciascuno sta di cercare, in questo giorno, la propria risposta personale.
Buona Domenica e buona riflessione a tutti.