“ Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto “.
L’essere il Padre nel Figlio, è quanto Gesu’ ha provato ad insegnare ai suoi discepoli e a testimoniare loro con le opere compiute.
Cio’ è però risultato ostico, tanto è vero che Filippo gli dice: “ Signore, mostraci il Padre e ci basta “.
L’errore di Filippo è quello in cui, spesso, rischiamo tutti di cadere.
Distinguere il Padre dal Figlio, ritenerli soggetti ontologicamente diversi, espone all’eresia, al credere in un Dio diverso da quello mostratoci da Gesu’ Cristo, in quanto si finisce per ammirare l’uomo Gesu’ senza credere veramente nella sua divinità e, consequenzialmente, in quella del Padre, che opera in lui.
Bisogna pertanto stare molto attenti.
Fondamento della nostra fede è la Trinità .
Non possiamo credere che Padre, Figlio e Spirito Santo siano entità a sè stanti.
Cosi’ facendo si vive uno pseudo-cristianesimo emozionale basato sull’ammirazione della figura del “ Cristo uomo “, senza credere nel “ Cristo Dio “, manifestazione del Padre, e nello Spirito, legame d’amore tra Padre e Figlio.
Una fede cristocentrica, slegata da Padre e dallo Spirito Santo, non esiste, è falsa.
Chi la professa non è credente.
Chi invece ha compreso che il Padre è nel Figlio e il Figlio nel Padre, crede veramente ed è pronto a continuare l’opera del Figlio, compiendo azioni ancora più grandi di quelle fatte da Gesu’.
E’ incredibile cio’ che ci dice Cristo: “ se crediamo in lui faremo meglio di lui “!!!
“ Chi crede in me anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre “.
Cristo ci ha quindi rivelato il volto del Padre attraverso le opere da lui compiute.
Sta adesso a noi, rinfrancati da quello che ci ha mostrato e ci ha detto ( “ farete meglio di me “ ), mettere a disposizione i nostri talenti per “ compiere altre opere “, certi che, se saranno fatte nel suo nome, esse riusciranno, come lui ci garantisce ( “ Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò “ ).
E allora, cosa aspettiamo?
Nel nome di Cristo, che è tutt’uno con il Padre, agiamo.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.