“ Qual è il primo di tutti i comandamenti? “
Il Vangelo odierno ci offre l’opportunità di comprendere a cosa dobbiamo dare la “ priorità “ nella nostra vita spirituale.
La “ priorità “ è ASCOLTARE.
Il verbo non è molto di moda nella nostra società ove tutti preferiscono parlare, o, sarebbe meglio dire, “ s-parlare “ o “ stra-parlare “ senza dedicare attenzione alcuna all’ascolto delle parole o delle ragioni del proprio interlocutore.
Questo modus vivendi ha distrutto la “ relazione “ la quale, al contrario, si basa sulla reciprocità di ascolto e parola.
Un vociare senza ascoltare è un monologo, privo di ogni costrutto.
La stessa cosa vale per la vita spirituale.
Spesso si pensa che più si parli, più si recitino preghiere, più si facciano pii esercizi, più Dio sia contento.
In realtà, se tutto cio’ non è preceduto dall’ascolto, è una recita sterile e devozionale di frasi, assolutamente insignificante per la nostra vita spirituale.
La relazione con Dio ( e con gli uomini ) parte dall’ASCOLTO.
Per ascoltare è però necessario fare un’altra cosa “ obsoleta “: SILENZIO.
Solo nel silenzio, nel raccoglimento, nella predisposizione del nostro animo e del nostro corpo all’attenzione, si può ASCOLTARE la voce di Dio, il quale parla attraverso la Scrittura.
L’ascolto profondo, la meditazione della Parola, portano all’interiorizzazione del messaggio di Cristo e, quindi, a conformare la propria vita, a mano a mano, ai suoi gusti.
Da questo ascolto nasce la relazione amorosa con Dio, che si realizza nella preghiera, nel mettersi faccia a faccia con lui, nel portargli le proprie gioie, i propri dubbi e, soprattutto, nel verificarsi con lui, quotidianamente, sul proprio operato giornaliero.
La sera, ogni giorno, vi invito a fare la verifica della vostra giornata con Cristo analizzando i momenti in cui avete fatto brillare in voi il suo volto e quelli in cui, con le vostre azioni, gli avete impedito di operare.
Si creerà cosi’ quella relazione che consentirà di amare prima se stessi, in quanto ci si percepirà come amati da Dio, e, poi, “ gli altri come se stessi “.
Riepilogando possiamo quindi dire che tutto parte dall’Ascolto della Parola attraverso le Scritture, da farsi in un clima di silenzio e raccoglimento. Da questo ascolto nasce la relazione con Dio che ci consente di capire quanto lui ci ami e ci spinge, in maniera naturale, ad amare gli altri come noi stessi.
Aumentiamo l’Ascolto, dedichiamogli, per scelta, un tempo durante la giornata.
Chiediamo al Signore, come fece Salomone nel suo sogno, un cuore “ docile ed ascoltante “.
E’ il più grande dono che il Padre possa farci perché ci consentirà di creare “ relazione con Lui “.
Noteremo, giorno dopo giorno, con “ stupore “, i cambiamenti che questa relazione apporterà alla nostra vita.
Buona giornata e “ buon ascolto “ a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.