Quando leggo questo brano del Vangelo mi colpisce sempre l’ apparente contrapposizione tra l’entusiasmo degli apostoli nel raccontare a Gesu’ “ tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato “ e l’invito del Signore ad “ andare con Lui in disparte, in un luogo deserto, per riposarsi “.
Qual è l’insegnamento da trarre?
Che la nostra missione di evangelizzatori va, correttamente, svolta con entusiasmo.
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Magari ci fossero persone contente, la sera, di raccontare a Gesu’ non tutte le cose che non vanno ma quello di bello che hanno fatto nella loro giornata!!!
L’entusiasmo ed il desiderio sono le molle che spingono a muoversi e che rendono l’evangelizzatore “ testimone credibile “.
Il Signore, quindi, non vuole “ smorzare questo entusiasmo “ ma vuole solo invitare a “ non strafare “ e a ricordare che è necessario non dimenticare mai “ la fonte della gioia “.
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Il desiderio e l’entusiasmo, infatti, se lasciati solo ad una dimensione umana, finiscono, giorno dopo giorno, per scemare.
Subentra il “ già visto “ e, piano piano, si finisce dapprima per “ rallentare “ per poi, a poco a poco, “ perdere verve “.
Per conservarli è invece necessario ricordare “ la loro fonte “, che è la preghiera, che è lo “ stare con il Signore “.
E’ Dio che mi dona l’entusiasmo e me lo conserva; da solo esso, a mano a mano, va via.
Non cadiamo quindi nella trappola dell’iper-attivismo ma “ riposiamoci in Dio “, stiamo con Lui.
E’ il segreto per svolgere, con sempre piu’ entusiasmo, la nostra missione.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
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