La pagina odierna propone il noto episodio della guarigione del servo del centurione, anche se, diversamente dal solito, la lettura si ferma al versetto 11 e non prosegue…lasciando la “ suspense “ in merito all’effettivo realizzarsi della guarigione, promessa da Gesu’.
Forse il togliere il versetto successivo, ove leggesi “ Va’, avvenga per te come hai creduto. In quell’istante il suo servo fu guarito “, è un ulteriore stimolo alla nostra riflessione.
Ci fidiamo, come il centurione, della Parola di Gesu’ ( “ Verro’ e lo guariro’ “ ) o, per credere, vogliamo prima vedere se veramente ci accontenta, se veramente mantiene le sue promesse?
E’ questo il forte invito della pagina di oggi.
Il centurione, pur essendo uno straniero, un pagano, viene esaudito perché è un vero uomo di fede, che sa quali sono le “ cose giuste “ da chiedere a Dio.
Non gli chiede la guarigione per sé stesso, la risoluzione di un suo problema, ma la guarigione per “ un suo servo “, per uno che, nella scala sociale, non contava niente, era quasi un oggetto.
Ma non per quest’uomo, che dimostra di amare il suo servo, di avvertire “ com-passione “, partecipazione vera al dolore di questa persona, che era “ a letto, paralizzata e soffriva terribilmente “.
Per questo viene esaudito: perché sa cosa chiedere.
E qui c’è anche la risposta ad un interrogativo che ci facciamo spesso: perché Dio non ci ascolta?
Perchè, forse, o certamente, chiediamo male, chiediamo cose che non servono per il bene nostro e di quelli che ci sono vicini e, soprattutto, perché non gli gridiamo la nostra supplica, la nostra preghiera.
Vogliamo essere accontentati subito, senza neppure insistere.
Dio deve fare come diciamo noi.
Il centurione “ supplica “, cioè è insistente, “ grida “ verso Gesu’, gli chiede aiuto con forza per un uomo che percepisce come suo “ fratello “ che soffre e non come suo “ schiavo “.
Ed il Signore interviene subito perché ascolta “ il grido della preghiera “, il grido di chi chiede aiuto con fede.
Gridiamo a Cristo, supplichiamolo e, stiamone certi, ascolterà le nostre preghiere.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.