“ Se rimanete nella mia parola sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi “.
Rimanere per conoscere ed essere liberi.
Cosi’ si puo’ sintetizzare il messaggio contenuto nel testo odierno.
Rimanere.
E’ un verbo un po’ fuori moda nella nostra “ società liquida “ ove, ogni giorno, c’è voglia di qualcosa di diverso, di una novità.
Il rimanere stanca.
Eppure è solo il “ rimanere “ che crea le relazioni, sia quelle con gli uomini che quella con Dio.
Se mi accosto a Dio due volte all’anno o solo in qualche occasione non avro’ mai il tempo di…. conoscerlo.
Per conoscere bisogna rimanere.
Lo sperimentiamo nei rapporti della vita di tutti i giorni.
Quando possiamo dire di conoscere una persona?
Quando la frequentiamo, quando “ rimaniamo con lei “ per un lungo tempo.
Ecco, con Dio è lo stesso, lo conosco a mano a mano se resto in Lui, se, quotidianamente, lo frequento.
E se lo conosco imparo che ha due nomi: Verità e Libertà.
Dio è “ Verità che rende liberi “ perché lo scopo della venuta di Cristo è stato proprio quello di redimerci dal peccato, di donarci un’esistenza libera, nuova, radicata nella Verità.
Ma Dio è libertà anche nel senso che mi lascia libero di aderire a Lui o meno.
Se non lo facesse, se si imponesse, non sarebbe né Libertà né Verità perché chi è vero, chi è autentico, libera e non imprigiona.
Se siamo un po’ incostanti prendiamo, in questa “ coda di Quaresima “, l’impegno a “ rimanere di piu’ “ con Cristo.
Sarà l’inizio di un cammino di conoscenza che ci condurrà, in maniera libera, alla Verità.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.