Nel Vangelo di oggi ci sono due protagonisti: Simeone e lo Spirito Santo.
Il testo piu’ volte fa riferimento alla “ terza persona “ della Santissima Trinità.
“ Lo Spirito Santo era su di lui; lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza aver prima veduto il Cristo del Signore; Mosso dallo Spirito si reco’ al tempio “.
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La vita di quest’uomo è ricolma di Spirito Santo.
E’ lo Spirito Santo che lo conduce al tempio consentendogli di incontrare il bambino Gesu’.
La “ terza persona “ della Trinità lo “ muove “ e gli permette di prendere in braccio la “ seconda persona “ della Trinità!!!
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E’ un’esplosione di gioia per quest’uomo, è il culmine della sua vita, tanto che puo’ esclamare: “ ora puoi lasciare, Signore, che il tuo servo vada in pace “.
Tutto è compiuto per Simeone, la sua vita ha avuto pienezza, la promessa di Dio che non avrebbe visto la morte prima di aver veduto Cristo il Signore si era realizzata.
Quello che è successo a Simeone accade, se seguiamo lo Spirito che ci abita, anche a noi.
Tutti siamo abitati dall’amore del Padre.
L’importante è farsi guidare da Lui.
Simeone lo ha fatto ed ha incontrato Cristo.
Anche noi, se, docilmente, ci facciamo condurre dallo Spirito, incontreremo Cristo in tutti gli uomini che troveremo sul nostro cammino.
Siamo fatti per incontrare Cristo.
Che meraviglia.
Incontrare Gesu’ significa essere anche noi, come Lui, “ segno di contraddizione “, cioè testimoni del fatto che esiste un modo diverso di condurre la propria esistenza: quello di fidarsi dell’amore di Dio.
DIO ed IO.
Una “ D “ distingue i due termini.
E’ quella che fa la differenza tra una vita in cui si incontra Cristo ed una vita in cui Lui è assente.
Ed io, a chi voglio affidare la guida della mia esistenza: a “ Dio “ o al mio “ Io “?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.