“ Chi è dunque costui del quale sento dire queste cose? “
Erode è inquieto, “ non sa cosa pensare “ di Gesu’, di cui tanto sente parlare.
Chi sarà mai si chiede?
E, dice il testo, “ cercava di vederlo “.
E’ interessante quest’annotazione perché ci dice che anche il re, seppur per ragioni di suo interesse personale, era curioso, lo voleva vedere per “ studiarlo “ e per capire se davvero potesse essergli d’intralcio.
E noi, sappiamo cosa pensare di Lui e, soprattutto, “ cerchiamo di vederlo “?
Credo che in tantissimi abbiano rinunciato del tutto e non siano interessati a questa ricerca, di cui non sentono minimamente l’esigenza.
Eppure basta leggere qualche pagina del Vangelo per non restare indifferenti, per farsi delle domande su di Lui, per avvertire che c’è qualcosa di rivoluzionario nei suoi insegnamenti, che c’è in Lui una capacità d’amare incredibile.
Tutto cio’ dovrebbe “ inquietare “, dovrebbe spingere a ricercare, dovrebbe ingenerare desiderio di conoscerlo veramente.
Ma l’apatia è piu’ forte, lo sforzo di ricerca viene respinto e si resta sempre in superficie finendo cosi’ per sciupare la piu’ grande occasione che ci offre la vita, quella di conoscere l’unico che puo’ condurci a viverla pienamente.
Siamo quindi tutti chiamati ad uno sforzo maggiore per “ cercare di vedere “ il Signore.
Ne vale la pena.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.