“ Signore, se vuoi, puoi purificarmi “.
La richiesta del lebbroso esprime il modo esatto di rivolgersi al Padre.
Chi ha fede è certo che il Signore puo’ purificarlo, puo’ cioè “ tirarlo fuori dall’impurità “, dal peccato, dall’errore, dall’idolatria che lo tiene schiavo.
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Già avere questa “ certezza “ è un ottima base di partenza in quanto in tanti, pur “ professandosi cristiani “, non sono cosi’ sicuri che Dio puo’ tutto.
Ma questa certezza non deve diventare motivo di “ pretesa “.
Il fatto di “ essere certi “ che “ Dio puo’ “ non deve indurci a dire: “ poiché puoi, devi guarirmi “.
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E questo, purtroppo, è un atteggiamento molto comune.
Quando si prega si chiede a Dio di fare alcune cose per noi.
La nostra preghiera è quindi: Signore io ti prego affinché sia fatta “ la mia volontà “.
E questo non è da cristiani.
Il “ punto focale “ del Padre Nostro, la preghiera per eccellenza, è: “ sia fatta la Tua Volontà “.
Il cristiano quindi deve pregare dicendo: “Signore, io vorrei questo ma…non sia fatta la mia ma la Tua Volontà “.
E cio’ non è un atto di fatalismo ma un atto di fiducia.
Il cristiano è certo del fatto che Dio è Padre amorevole e che, pertanto, sa cosa è buono per i suoi figli.
Accettare la “ Sua Volontà “ significa quindi “ accettare cio’ che è buono per noi “.
Il lebbroso del testo odierno fa quindi una preghiera “ perfetta “: è certo che Dio puo’ guarirlo ma non pretende di essere guarito bensi’ chiede che cio’ avvenga…se il Signore lo vuole.
Che la preghiera del lebbroso diventi anche la nostra.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.