✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 7,15-20
Ieri gli aggettivi in contrapposizione erano largo e stretto, molti e pochi.
Anche oggi abbiamo termini opposti: buoni e cattivi.
Se ieri si parlava di “ porte “ oggi si parla di “ alberi “ e, soprattutto, di “ frutti “.
Da cosa si riconosce che un albero è buono?
Dalla bellezza e, soprattutto, dalla bontà dei frutti che produce.
Ecco, identica cosa è per l’uomo.
“ Dai loro frutti li riconoscerete “ dice Gesu’ per metterci in guardia dai “ falsi profeti “, cioè da coloro che si pongono nei nostri confronti come “ pecore mansuete “ per circuirci ma, non appena osiamo replicare qualcosa, tirano fuori la loro essenza di “ lupi rapaci “.
Il vero profeta lo si riconosce dai frutti, che, come dice San Paolo nel famoso inno alla carità ( 1 Cor, 13, 4-6 ), sono la pazienza, l’amorevolezza, la modestia, il rispetto, la calma, il perdono, la giustizia, la verità.
Per comprendere se stiamo dando buona testimonianza cristiana dobbiamo, con onestà, guardare all’interno del “ nostro cesto “ e vedere quali sono i frutti che abbiamo raccolto: sono quelli indicati dall’apostolo delle genti o, al contrario, sono l’ira, la superbia, la spietatezza, la disonestà?
Oggi Gesu’ ci invita a fare questa verifica.
Poniamola in essere e, se ci dovessimo accorgere che il nostro albero non sta dando buoni frutti, iniziamo a “ concimarlo meglio “ con una più intensa vita di preghiera, con la partecipazione ai sacramenti.
Inizieremo, ben presto, a vedere frutti diversi.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.