Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 28 Giugno 2022

474

Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?

Ecco il quesito che dobbiamo porci ogni giorno.

Chi è mai per me questo Gesu’ Cristo?

Il testo ci dà qualche pista.

L’immagine della “ barca “ è quella della nostra vita.

Ci sentiamo sempre sommersi dalle onde, ci sembra di procedere in un mare in tempesta, in preda ad un grande sconvolgimento.

Il tutto senza sapere a chi rivolgerci, a chi chiedere aiuto in quanto Dio dorme, non si interessa di noi.

E cosi’ lo accusiamo, lo allontaniamo dalla nostra vita, abbandoniamo l’unica nostra “ ancora di Salvezza “.

Ci lamentiamo che Dio non c’è.

Ci siamo però chiesti se “ lo abbiamo mai fatto salire sulla nostra barca “?

E’ con noi ogni giorno, è presente nella nostra quotidianità, è uno di famiglia?

Ecco dove sta il problema.

Chi è intimo con Cristo naviga ugualmente nel mare, è chiamato lo stesso ad attraversare le tempeste, ma ha una certezza fondamentale: sa che queste tempeste si superano, che dopo il forte vento “ arriva la bonaccia “.

La differenza tra prendere Dio sulla propria barca e lasciarlo a terra sta proprio in questo: nel primo caso si ha un “ timoniere “ in grado di farci attraversare le onde, nel secondo la nostra barca resta senza guida e, quindi, inevitabilmente, affonda.

Se non lo si è già fatto è arrivato il momento di “ far salire Dio nella propria barca “.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.

A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.