Nel riflettere, Sabato, sul passo evangelico della “ chiamata di Levi “, mi ero soffermato sui “ giusti “ o, meglio, su coloro i quali si credono tali.
Oggi scopriamo chi sono, agli occhi del Signore, “ i giusti “.
“ Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: ” Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi “.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me“.
Ecco chi è “ giusto “, chi, con umiltà, con naturalezza, ha fondato la propria vita sulla roccia della Parola di Dio e, pertanto, rendendo grazie per i tanti doni ricevuti, si è messo al servizio dei piu’ bisognosi, dei piu’ poveri, in cui ha saputo riconoscere il volto del Cristo sofferente.
Mi avvicino un po’ al modo di vivere del “ giusto “?
E’ questa la domanda che oggi questa pagina mi spinge a farmi.
Se la risposta fosse negativa, come abbiamo letto Sabato, è necessario iniziare, subito, un “ cammino di conversione “.
Diversamente si corre un grande rischio: quello di essere chiamati, alla fine dei tempi, “ maledetti “, e di essere allontanati, per sempre, dall’amore del Padre, non certo perché quest’ultimo è cattivo ma perché saremo stati noi a rifiutarlo in tutto il nostro percorso terreno.
Buona giornata e buona conversione a tutti.
Buona Domenica e buona riflessione.