“ Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo dillo a noi apertamente “.
Ancora?
Che noia!!!
Non so come Gesu’ abbia fatto a non “ mandarli a quel paese “!!!
In sequenza hanno assistito alla “ moltiplicazione dei pani e dei pesci “, hanno appena finito di ascoltare il discorso sul “ buon pastore “, vedono quotidianamente le opere di guarigione che compie Cristo…..ed ancora queste domande.
Gesu’ non si arrabbia ma, con enorme pazienza, risponde loro: “ ve lo ho detto……le opere che compio nel nome del Padre mio lo testimoniano “ ma..il vostro problema è che “ non credete “.
Ho detto e ho fatto quello che ho detto, come testimoniano le opere che ho compiuto.
Piu’ di questo non posso fare!!!
E’ questo quello che risponde il Maestro, che, poi, spiega il motivo della loro cecità: “ non credete “.
Il problema di quegli uomini e, oggi, ancora di più, nostro, è questo: “ non crediamo neppure dinanzi all’evidenza “.
Gesu’ ha dato e dà, quotidianamente, testimonianza della sua presenza nelle vite di ciascuno ma noi, presi dal nostro orgoglio, pensiamo che sia tutto merito nostro e non vediamo e non comprendiamo che tutto è opera sua, anche il fatto che oggi siamo ancora qui su questa terra.
Con il nostro atteggiamento ci poniamo, con il cuore, “ fuori dal suo gregge “, non facciamo più parte delle sue pecore, e, quindi, dubitiamo.
E’ l’opera di Satana.
Il diavolo, il Maestro dell’inganno, è furbo, si insinua in noi non con opere eclatanti, non invitandoci apertamente a fare il male, ma facendoci “ nascere il dubbio “.
Vale davvero la pena seguire Gesu’?
Cosa fa per te?
Dov’è quando soffri?
Perchè ti sei ammalato?
“ Se tu sei il Cristo dillo a noi apertamente “.
Quante volte questa logica ci abita, quel malizioso “ SE “ si insinua nel nostro pensiero e ci fa “ uscire “ dal gregge di Cristo, annebbiandoci completamente la vista e facendoci anche dare pessima testimonianza ai fratelli?
Pensiamoci e, se ci è capitato di cadere in questa “ diabolica tentazione “, se ci è capitato di dialogare con questo “ SE “, ammettiamolo e…preghiamo chiedendo a Dio il dono della fortezza, che ci renda saldi dinanzi a questa tentazione e che ci guidi verso il “ rientro nel recinto di Gesu’ “.
Torniamo ad essere pecore del suo gregge.
Gli effetti?
Il guadagnare “ la Vita Eterna “ ( “ Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano “ ).
Di corsa, allora, torniamo nel gregge di Cristo, che vuole solo questo, “ tenerci tutti nel palmo della sua mano “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.