Ieri abbiamo incontrato Gesu’ bambino.
Oggi, per farci subito ricordare che la fede non è “ l’emozione per un bimbo “ ma una scelta “ forte ed adulta “, arriva questo brano del Vangelo in cui il Signore ci mette in guardia: “ sarete odiati da tutti a causa del mio nome “.
Niente smancerie, niente sentimentalismi, niente “ a Natale siamo tutti piu’ buoni “, ma la cruda realtà: se vuoi seguirmi ricordati che sarai odiato da tutti.
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Ci inquieta questa pagina, ci rovina il “ clima natalizio “ ma ci mette di fronte la verità.
Cristo è chiaro, è onesto, e, personalmente, per questo mi affascina.
Mi dice: io te lo ho detto che significa venirmi dietro, adesso sta a te decidere cosa vuoi fare.
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Ed io che voglio fare?
Sono pronto a sobbarcarmi la “ fatica della testimonianza “ o preferisco “ passare la mano “ e condurre un’esistenza “ senza Dio “, certamente piu’ comoda ma, allo stesso tempo, priva di quel “ gusto “ che la rende viva?
Se scelgo di “ perseverare “ otterrò la Salvezza.
Cristo me lo dice chiaramente.
La “ perseveranza “ è dura, anche ai piu’ “ resistenti “ vengono momenti di scoramento, di sfiducia.
La forza per non abbandonare, in quei frangenti, viene dal Signore.
Da soli non possiamo farcela, non possiamo avere la presunzione di reggere all’urto del mondo.
Cristo però ci rassicura, ci dice di “ non preoccuparci “ di cio’ che dovremo dire quando saremo perseguitati, flagellati, perché sarà lo “ Spirito del Padre che parla in noi “ che ci suggerirà quale parole utilizzare.
In altri termini significa: fidati di me, non ti preoccupare e chiedimi aiuto quando non ce la fai piu’.
La tua debolezza, affidata a te, resta debolezza, affidata a me diventa forza e ti dona quella perseveranza che ti consente di raggiungere la Salvezza.
Con Dio si puo’ resistere ed ottenere la Salvezza.
Resta un’ultima domanda: ma io anelo alla Salvezza?
Mi interessa cosi’ tanto?
Questo è l’interrogativo che lascio a tutti nella giornata di oggi.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.