Il testo odierno, prosieguo di quello di ieri, riporta il seguito della forte reprimenda del Maestro nei confronti degli scribi e dei farisei.
Gesu’ ribadisce ancora una volta la grande necessità della conversione da un cristianesimo di “ apparenze esteriori “ ad uno che parta dalla “ interiorità “, dalla assunzione dei gusti e dei modi di essere di Gesu’, da trasformare, poi, in stile di vita.
In particolare oggi Cristo toglie ai farisei ogni alibi.
Essi infatti sostenevano che “ se fossero vissuti ai tempi dei loro padri “ non sarebbero stati loro complici nel “ versare il sangue dei profeti “.
Accampano solo scuse, si vantano di essere migliori di chi li ha preceduti ma, in realtà, come Gesu’ dimostra loro, stanno facendo “ molto peggio “ poiché “ stanno colmando la misura “ dei loro padri in quanto stanno attaccando, per poi condannarlo a morte, lui, il figlio di Dio, che è molto di più dei profeti.
Questo monito fatto ai farisei vale per tutti noi.
Anche noi, infatti, quando ci occupiamo di formalismi, di pratiche religiose, ma non coltiviamo, come dicevamo ieri, “ giustizia, misericordia e fedeltà “, stiamo “ versando il sangue di Gesu’ “, stiamo ammazzando la vera essenza del cristianesimo e ci stiamo rendendo pessimi testimoni del messaggio del Maestro.
Di questo “ sangue “ saremo chiamati a rispondere.
Nella giornata di oggi poniamoci quindi due domande: 1) alcuni dei miei atteggiamenti contribuiscono ad allontanare me stesso e gli altri da Gesu’? 2) cosa faccio per migliorarmi?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.