Gesu’, nel Vangelo di oggi, smonta le nostre “ logiche umane “, proponendoci un altro modo di condurre la nostra esistenza.
La madre dei figli di Zebedeo si “ prostra “ dinanzi a Gesu’ per…” chiedergli una raccomandazione “.
Anche noi, spesso, ci “ prostriamo “, ci inginocchiamo “, siamo pronti ad umiliarci dinanzi ad un “ potente “ o a un “ presunto tale “ pur di “ scavalcare gli altri “ ed ottenere di “ sedere uno a destra e uno a sinistra nel Regno “, cioè al PRIMO POSTO, luogo che indica la piena realizzazione perché si è i “ più grandi “.
Gli altri discepoli “ si sdegnarono “.
Tranquilli!!!
Non erano meglio della madre dei figli di Zebedeo.
Si sdegnarono perché siamo tutti bravi a fare i “ censori “ dei comportamenti altrui ma….anche loro avrebbero voluto lo stesso posto.
Gesu’, conoscendo il loro ( e il nostro ) modo di pensare, ribalta la logica.
Vuoi essere grande?
Mettiti a servire gli altri.
E’ quello che ha insegnato ma, prima ancora, ha fatto, Cristo, nella sua vita.
La ha spesa per gli altri, per diffondere il suo messaggio, per operare “ guarigioni del cuore “, senza risparmiarsi, arrivando a donare quanto aveva di più prezioso: la vita.
E allora questo Vangelo dice a tutti noi: se occupiamo un ruolo di “ comando “ non utilizziamolo per schiacciare gli altri ma per metterci al loro servizio.
Che attualità questa parola per i politici, i magistrati, i potenti del mondo.
Ma, lasciamo perdere “ i grandi “.
Veniamo a noi.
Qual logica muove le nostre esistenze?
Mettiamo, come conseguenza naturale della nostra appartenenza a Cristo, il servizio al centro della nostra vita?
Con questi brevi spunti di riflessione vi auguro buona giornata.