HomeVangelo del GiornoFabrizio Morello - Commento al Vangelo del giorno, 25 Giugno 2024

Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 25 Giugno 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 7,6.12-14

Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti “.

Un versetto, uno solo, ma che contiene tutto quello che occorre per essere cristiani.

Fare agli altri cio’ che vorremmo gli altri facessero a noi significa considerare tutti gli esseri umani nostri fratelli, significa desiderare il bene altrui allo stesso modo con cui si desidera il bene nostro, significa soffrire per il dolore degli altri come soffriamo per il nostro, significa, in altre parole, sentirsi un tutt’uno, percepirsi per quello che realmente siamo: Figli di un unico Padre.

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Anche oggi, come capita spesso leggendo il Vangelo, sembra che Gesu’ ci proponga qualcosa di utopico.

Dico sempre, di fronte a questa obiezione, la stessa cosa: se Gesu’ ce lo dice significa che lo possiamo fare!!!

E’ solo una questione di cambio di mentalità, di scelta consapevole, che non si fa in un attimo ma che si matura camminando quotidianamente con Cristo e frequentandolo.

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Desiderare il bene altrui come il proprio è l’approdo finale di un percorso di conversione interiore, che porta a “ passare per la porta stretta “, porta cioè a fare delle rinunce al nostro Io, al nostro egoismo, al nostro protagonismo, alla nostra indifferenza, comprendendo, a poco a poco, che vivendo solo per se stessi si passa sempre attraverso “ la porta larga “ che sembra condurre alla felicità, al piacere, ma che, in realtà, come ci dice il testo, conduce solo alla “ perdizione “.

Il mondo, il demonio, ci invitano sempre ad entrare “ per la porta larga “.

Ci sussurrano: chi te lo fa fare, pensa a te, divertiti, non ti impegnare per gli altri che, poi, neanche apprezzeranno.

E’ facile seguire questa strada convincendosi che sia anche quella giusta.

Ma arriva un momento in cui si comprende che essa sta conducendo al vuoto relazionale, alla solitudine, al nulla, ad una vita da “ morti viventi “.

La “ porta stretta “ è invece un qualcosa che, all’inizio, non piace perché, per entrarvici, bisogna sforzarsi, bisogna dirsi dei no, ma essa è l’unica che conduce alla VITA.

Perchè?

Perchè chi riesce ad entrarvi è ormai libero dal sè, è spoglio di tutta l’armatura che si era messo addosso ed è veramente pronto ad Amare e, quindi, a Vivere.

Sforziamoci dunque ad entrare “ per la porta stretta “ perché “ sono pochi quelli che la trovano “.

Speriamo di essere fra questi.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.

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