Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 25 Gennaio 2021

Il testo odierno ci fa fare un “ salto “.

Se, nelle due scorse settimane, abbiamo letto tutto l’inizio del Vangelo di Marco, oggi ci troviamo nel capitolo finale.

Gesu’ è morto, appare agli undici e li manda in missione.

Probabilmente il testo viene scelto perché la Chiesa celebra, in questa giornata, la festa della conversione di San Paolo Apostolo.

La conversione.

E’ questa la premessa necessaria per poter iniziare la propria missione.

I discepoli, diciamoci la verità, non avevano capito quasi nulla di Cristo.

Solo dopo averlo visto “ risorto “ le sue parole hanno assunto senso, si sono incarnate.

Adesso sono finalmente pronti per la missione.

Da impavidi che erano ora hanno sperimentato che quello che Gesu’ diceva era vero: “ sono destinati all’eternità “.

Con questa certezza possono andare poiché non hanno più paura della persecuzione, anche della morte corporale, perché anch’essa è stata sconfitta da Cristo.

Ma se i discepoli andavano capiti, perché nella loro limitatezza umana non potevano comprendere, prima di averlo sperimentato attraverso Cristo, cosa fosse la Risurrezione, dobbiamo noi, che                     “ sappiamo come è andata a finire “, oggi chiederci: “ perché siamo cosi’ pavidi nell’annuncio? “;  “ perchè non portiamo a tutti la gioia del Vangelo? “; “ perchè non lo diffondiamo, non diciamo ai fratelli che, senza di esso, la vita è vuota, è senza senso “?

E’ grave non annunciare.

Si viene meno alla propria missione di cristiani.

Annunciando Cristo e, soprattutto, vivendolo, vedremo accadere “ miracoli “ intorno a noi, libereremo noi stessi e gli altri dai demoni, guariremo dal peccato.

Cosa aspettiamo?

Forza, è ora di muoverci.

La missione non aspetta ed è quanto di più bello possa esserci.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

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