HomeVangelo del GiornoFabrizio Morello - Commento al Vangelo del giorno, 25 Febbraio 2024

Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 25 Febbraio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 9, 2-10

Oggi, seconda Domenica di Quaresima, le tre letture parlano di “ figli donati “ da padri.

Nella prima ( Gn 22, 1-2. 9. 10-13. 15-18 ) troviamo Abramo, a cui viene chiesto di sacrificare Isacco, che solo in tarda età aveva avuto dalla moglie Sara.

La richiesta di Dio poteva sembrare atroce al grande profeta: ma come, prima mi benedice con un figlio in età avanzata e poi vuole togliermelo?

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Sarebbe stato naturale un rifiuto.

E invece Abramo non tentenna, è pronto a “ donare “ suo Figlio perché si fida di Dio.

E il Signore lo premia donando alla sua famiglia una discendenza numerosa perché, gli dice:                   “ tu hai obbedito alla mia voce “.

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Nella seconda ( Rm 8, 31-34 ) il Padre è Dio e il “ figlio donato “ è Gesu’.

San Paolo dice che Dio “  non ha risparmiato il proprio Figlio ma lo ha consegnato per tutti noi “.

Nel Vangelo ritroviamo, quale padre, Dio, che dona il Figlio, Gesu’, dicendo: “ Questi è il Figlio mio, l’amato, ascoltatelo “.

Donare un figlio, quello di piu’ prezioso che si ha.

E’ un gesto di amore immenso, che puo’ compiere solo chi “ vive da trasfigurato “, chi è stato veramente cambiato dall’incontro con Gesu’.

Trasfigurazione significa “ cambio di figura “, “ cambio di volto “, che si rasserena, si distende.

La trasfigurazione è “ un’esperienza di bellezza “ che si vive allorquando si sperimenta, nella propria vita, che “ il Signore è con noi “.

Dice San Paolo nella seconda lettura ( Rm 8, 31-34 ): “ se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?

Sperimentare che Dio è con noi, che ci è accanto, ci fa vivere da “ trasfigurati “ e non ci fa spaventare di nulla, di alcuna prova.

Il “ trasfigurato “, anche se gli venisse chiesto di offrire suo figlio, di sacrificarlo, lo farebbe, perché, come Abramo, sarebbe certo che se è questo cio’ che il Signore gli chiede, cio’ è giusto, cio’ è per il suo bene.

Per arrivare a “ vivere da trasfigurati “ è necessario, come dice il Signore a Pietro, Giacomo e Giovanni che erano con Gesu’ sul monte, “ ascoltare la Parola del Figlio “.

L’ascolto continuo, fedele, costante, ci fa conoscere, a poco a poco, e in profondità, Gesu’ Cristo.

A mano a mano che aumenta questa conoscenza, che diventa confidenza, si finisce per innamorarsi di Cristo e si vivrà la propria trasfigurazione, il proprio cambio di volto.

E’ un’esperienza forte la trasfigurazione, che aiuta anche nei momenti, che continueranno ad esserci, di difficoltà, di dolore, di sofferenza.

Chi la ha fatta ed è trasfigurato non teme piu’ perché “ ha visto la bellezza “ e sa che, dietro la tempesta, dietro la nube, tornerà ad esserci quella bellezza.

Caro fratello, cara sorella, spero che tu abbia avuto la tua esperienza di trasfigurazione che ti abbia introdotto a vedere il volto bello di Dio facendotene innamorare per sempre.

Laddove cio’ non fosse ancora successo non arrenderti ma continua a perseverare nell’ascolto: Dio non tarderà a manifestarsi.

Buona giornata e buona riflessione  a tutti.

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