Cupidigia.
Questo termine, solitamente, non indica un qualcosa di positivo.
La cupidigia, infatti, è il “ desiderio smodato “ di qualcosa, principalmente di denaro o altri beni materiali.
E’ uno dei grandi vizi che connotano, da sempre, l’uomo.
La convinzione che la nostra vita dipenda “ da cio’ che possediamo “ è sempre piu’ diffusa.
L’accumulo di denaro sembra darci sicurezza, garanzie, stabilità.
Ma cio’ non è vero e la nota parabola del “ ricco possidente “, raccontata nel Vangelo di oggi, lo testimonia.
Gesu’ ci sta dicendo, ancora una volta, di non confidare nella ricchezza materiale, di non impiegare tutte le nostre energie per far lievitare il nostro conto in banca, perché, cosi’ facendo, stiamo solo sprecando il “ tempo donatoci “ per vivere la nostra vita.
Ed il Signore vuole metterci in guardia anche da un altro errato pensiero comune: per un po’ di anni mi spremo al massimo e, poi, inizio a godermi la vita.
La parabola di oggi ci dice che questo è un modo di pensare da “ stolti “ perché nessuno sa quanto è il tempo che gli resta da vivere e potrebbe essere che “ stasera stessa “ ci venga chiesta la nostra vita.
E allora Cristo oggi non vuole spaventarci ma vuole solo destarci dai nostri errati ragionamenti.
Ci dice: smettila di pensare solo ad arricchirti di denaro ma comincia ad “ arricchirti presso di me “.
Ed ecco che la “ cupidigia “ puo’ diventare qualcosa di buono: accade quando si trasforma da “ cupidigia di beni “ in “ cupidigia di Dio “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.