“ Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto “.
Non è un rimprovero a Tommaso, che, ingiustamente e semplicisticamente, è stato bollato, da sempre, come l’ “ incredulo “.
E’ invece una una “ manifestazione di gioia “ che Gesu’ ha per coloro i quali “ hanno creduto “ e “ credono “ senza averlo visto.
Ma è possibile credere a qualcuno che non si è mai visto?
A mio parere NO.
E allora, che significa quella frase, come possiamo, anche noi, credere a qualcuno che non abbiamo mai visto?
L’equivoco sta proprio qui.
Non è vero che non abbiamo mai visto Gesu’!!!
E’ vero invece che lo abbiamo visto ma…. non lo abbiamo riconosciuto.
Perchè?
Perchè non abbiamo occhi capaci di far cio’.
Per “ riconoscere “ una persona è necessario “ conoscerla “.
Conoscere, nella Bibbia, significa “ essere intimi “ con qualcuno.
E’ il verbo che viene utilizzato per indicare il massimo dell’intimità: il rapporto sessuale.
Per conoscere Cristo abbiamo uno strumento preziosissimo: la Sacra Scrittura.
Se iniziamo a “ frequentare “ la Bibbia, a leggerla, a meditare quanto in essa scritto, a poco a poco conosceremo Gesu’, il suo modo di pensare, il suo modo di agire.
A mano a mano, se saremo costanti, acquisiremo “ intimità “ con Lui, sperimenteremo che è veramente il Figlio di Dio, venuto per donarci Vita, VITA VERA.
E cos’è la VITA VERA?
E’ passare dalla “ chiusura “, dalla tristezza, alla “ gioia “.
E’ la stessa esperienza dei discepoli narrata nel testo odierno.
Si erano chiusi.
Il brano dice testualmente “ mentre erano chiuse le porte del luogo ove si trovavano i discepoli per timore dei giudei “.
La paura paralizza, la paura fa chiudere, la pura impedisce di vivere, la paura trasforma le persone in “ morti viventi “.
C’è solo un modo per vincerla: fare entrare Gesu’ nella propria vita.
Il Signore, nonostante le nostre porte chiuse, entra.
“ Stette in mezzo a loro “, dice il testo, e pronuncio’ una breve frase: “ Pace a voi “.
PACE.
Dice Gesu’: Non vi preoccupate, io sono con voi, io sono “ in mezzo “ a voi.
Questa presenza, di cui dobbiamo essere certi perché è Lui che ce la garantisce, è l’arma per passare dalla “ paura “ alla “ gioia “.
Pace significa pienezza.
Gesu’, venendo in mezzo a noi, ci dice: sei pieno, hai me, non devi aver paura di nulla.
Questa pace converte, ti fa abbandonare la chiusura e ti fa gioire, esultare.
Ma non finisce qui.
La gioia è contagiosa, è diffusiva.
Se si esce dalla chiusura e ci si apre alla gioia sarà inevitabile voler aderire all’invito di Gesu’: “ come il Padre ha mandato me anch’io mando voi “.
Non deve spaventare questa missione, non dobbiamo ritenerci inadeguati perché lo Spirito Santo ci guida e “ soffia “ sul nostro apostolato.
E allora, forza, non perdiamo altro tempo, “ convertiamoci alla gioia “ che nasce dallo sperimentare che Gesu’ è in mezzo a noi, e facciamoci suoi diffusori.
Buona Domenica e buona missione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.