Oggi il Vangelo ci propone la parabola della “ moltiplicazione dei pani “, che rappresenta il culmine del “ fraintendimento “, da parte di tutti coloro i quali lo seguivano, del messaggio di Cristo.
Qual è questo fraintendimento?
La folla voleva fare re Gesu’ perché…. “ dava loro il pane gratis “.
Vedevano in Gesu’ il “ re “ che tutti i sudditi sognano ma che….non esiste.
Non siamo spesso cosi’ anche noi quando corriamo dietro al politico di turno che, in campagna elettorale, ci promette, per ingannarci, “ abolizione delle tasse “, “ reddito di sussistenza “ ed altre baggianate varie?
Gesu’ capisce di essere stato incompreso e va via, non si fa incoronare, perché il suo Regno è diverso, si fonda sull’amore collaborativo tra i fratelli.
E allora il messaggio reale della parabola, che dobbiamo fare nostro, è: “ metti a disposizione quello che hai, o, meglio ancora, quello che sei, perché poco o tanto che sia, esso è indispensabile al Signore “.
Io, tu, noi, sono/siamo chiamati ad essere il ragazzo del brano, che dona cio’ che ha, “ cinque pani d’orzo e due pesci “, senza trincerarsi dietro l’alibi del “ cos’è questo per tanta gente? “.
E si, perché il dire io “ non posso aiutare tanta gente “ è solo una scusa per restare nel proprio egoismo e non offrire il proprio contributo.
La logica deve invece essere: io do il mio poco, certo che il Signore lo moltiplicherà.
Posso infatti essere luce, faro per altri fratelli, testimone di un modo di agire che può fare scattare in loro un “ effetto imitazione “ e, cosi’, con il “ poco “ di tutti, “ sfameremo tanta gente “, che ha bisogno di supporto materiale, ma, prima ancora, di conforto spirituale, di qualcuno che annunci loro, con gioia, il volto di Cristo.
Metti a disposizione i tuoi cinque pani e due pesci e vedrai miracoli nella vita tua e degli altri.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.