“ Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire…… se infatti non credete che IO SONO, morirete nei vostri peccati “.
Questo stralcio del testo odierno va letto e meditato con attenzione perché dà a tutti noi una chiara indicazione del grave rischio che si corre se non si CREDE IN DIO.
“ Morirete nei vostri peccati “.
L’espressione viene ripetuta due volte, proprio per far ben imprimere nelle nostre menti il pericolo.
Vuole spaventarci Gesu’?
Vuole indurci a “ credere “ non per “ scelta “ ma per “ paura “?
Niente di tutto questo.
Vuole solo essere chiaro con noi e dirci la verità.
Qual è questa verità?
E’ che esiste un tempo, ed è quello della nostra vita terrena, in cui abbiamo la grande occasione di “ acquistare il biglietto per l’eternità “, per iniziare a sperimentare, sin da adesso, la vita vera, la vita piena.
Il biglietto ha un prezzo, che si chiama: “ odiare il peccato e abbandonarlo “.
E’ il “ peccato “ la barriera da oltrepassare per potere andare dove Cristo ci ha preceduti.
Chi vive schiavo del peccato, del piacere, chi ama andare a braccetto con Satana sta sprecando la sua occasione di Salvezza.
E allora la pagina odierna è perfetta.
Gesu’ ci sta dicendo: cambia, finché sei su questa terra hai sempre la possibilità di abbandonare il peccato e di vivere.
Fai presto, però, inizia oggi, perché non sei padrone del tuo tempo.
Rinviare può essere fatale.
Lo strumento per vincere la tentazione del demonio è: “ Credi in me “.
“ Se infatti non credete che io sono morirete nei vostri peccati “.
Il passaggio è quindi questo: se credi in Cristo vivi bene questo tempo e sei destinato all’eternità; se non credi in lui fino alla fine della tua esistenza terrena muori nel peccato e non avrai più possibilità di cambiare, sarai condannato per l’eternità, perché cosi’ hai voluto.
Dopo la morte è inutile cercare Cristo ( “ Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato ) perché il tempo per convertirsi è terminato.
Ci aiuta a capire meglio questo messaggio la stupenda pagina del ricco epulone e di Lazzaro ( Lc 16,19-31 ).
Quando il ricco, dopo la morte, chiede ad Abramo di mandare Lazzaro “ a intingere nell’acqua la punta del dito per bagnargli la lingua “, perché stava soffrendo nella fiamma dell’inferno, Abramo risponde: “ tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi ”.
E allora un invito a tutti: cogliamo l’esortazione contenuta in questa pagina ed affrettiamoci a convertirci dal peccato alla gioia.
Acquistiamo il biglietto per l’eternità.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello