Un passo breve ma intensissimo quello che propone la liturgia di oggi.
“ Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato perché non era dei nostri “.
Come somiglia questo modo di ragionare al nostro, a quello, purtroppo, tanto in voga anche nella “ vita delle parrocchie “.
Solo “ i nostri “, quelli che vengono sempre in questa chiesa, quelli che fanno parte del consiglio pastorale, quelli che aiutano in oratorio, hanno diritto “ a parlare di Gesu’ “ perché…sono i piu’ bravi.
Bisogna invece diffidare di chi viene da “ fuori “ perché non è dei nostri, è estraneo, è diverso.
Ecco come, quasi inconsapevolmente, la divisione entra in una comunità ed il demonio, il grande divisore, gode.
Meno male che Gesu’ ci dice che questi atteggiamenti sono sbagliati: “ Non glielo proibite perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me “
Chi evangelizza, chi testimonia Cristo, non va mai ostacolato, appartenga o meno “ ai nostri “.
E’ grave peccato la chiusura, la presunzione di pensare di essere i soli ad avere diritto a “ scacciare i demoni “.
La chiusura, infatti, pone barriere all’operare di altri fratelli.
Cio’ non è cristiano, cio’ è contro la Chiesa.
Esaminiamoci tutti e, se prendiamo atto che anche noi impediamo o ostacoliamo chi opera nel nome di Dio perché “ non appartiene ai nostri “, convertiamoci subito perché, diversamente, saremo “ collaboratori “ di Satana e non di Cristo.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.