Oggi Cristo parte da due fatti di cronaca per poi darci, attraverso una parabola, un importante insegnamento.
Gli episodi narrano di uomini morti in modo improvviso e violento come “ alcuni galilei il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici “ o come “ le diciotto persone su cui crollo’ la torre di Siloe “.
In Israele si pensava che questi uomini fossero “ piu’ peccatori “ degli altri per aver meritato questa sorte.
Gesu’ smonta questa radicata convinzione e “ sposta lo sguardo “ sulla necessità di conversione.
Cristo vuole dirci che gli eventi della vita possono, improvvisamente, portarci alla morte.
I “ 18 morti sotto la torre di Siloe “ sono “ le 43 vittime del ponte Morandi “ , i tanti uomini che, ogni giorno, vengono investiti per strada.
Si potrebbe continuare all’infinito con questi esempi.
Il messaggio è che non siamo padroni del nostro tempo e, quindi, dobbiamo “ fare in fretta a convertirci “.
Lui con noi ha pazienza, è come quel vignaiolo della parabola che dice al padrone di aspettare prima di abbattere l’albero di fichi che da tre anni non porta frutto.
Cristo ci “ zappa intorno “ e “ ci dà il concime “, cioè la sua Parola, i sacramenti, per aiutarci, per tutto il tempo della nostra vita su questa terra, a convertirci.
Certo, se nonostante cio’ continueremo a “ non dare frutti “, arriverà, inevitabile, il momento del taglio.
Non sarà stata però “ colpa del Dio cattivo e vendicativo “ ma conseguenza di una nostra libera scelta.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.