Chi è il profeta?
E’ colui il quale “ parla in nome di Dio “ e “ mette in pratica la sua Parola “.
Questa definizione ci consente di riconoscere i “ veri profeti “.
I frutti che questi ultimi producono sono l’elemento che li distingue dai “ falsi profeti “.
Un “ falso profeta “ parla soltanto, si veste da pecora per adularti, per convincerti a seguirlo ma, in realtà, se non ti adegui a lui, se non lo segui, diventa malvagio, si trasforma in un “ lupo rapace “.
I sui frutti sono quindi la violenza, l’inganno, la sopraffazione.
Il vero profeta, invece, non si veste di agnello, è veritiero, parla nel nome di Gesù e produce, quali frutti, amore, pazienza, mitezza, perdono.
Verrebbe da chiedersi: come mai ci attirano cosi’ tanto i “ falsi profeti “ e non quelli “ veri “?
Perché i primi parlano al nostro istinto, ci propongono soluzioni apparentemente semplici, non impegnative.
I secondi, invece, ci mettono di fronte una realtà che cerchiamo di ignorare: che la vita è fatta anche di sofferenza, che siamo piccoli, limitati.
Non ci piace sentire quello che dicono i “ veri profeti “.
Essi, oggi come ai tempi di Gesu’, vengono ammazzati o fisicamente o con la calunnia o con l’indifferenza.
Eppure basterebbe guardare cosa seminano intorno a loro per capire da chi farsi guidare, chi prendere ad esempio per le proprie vite.
Che la lettura di questo testo, che ci dice pure che fine fanno i “ falsi profeti “ ( “ vengono gettati nel fuoco “ ), ci aiuti ad orientarci verso i “ veri profeti “, in modo tale da produrre anche noi “ buoni frutti “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.