Gesu’ “ sceglie “ i dodici apostoli.
In questo suo agire ci sono diversi messaggi per noi.
Il primo.
Non siamo noi a scegliere Gesu’ ma è lui che sceglie.
Non dipende quindi dai nostri meriti, dai nostri sforzi, ma da lui.
Chiamo’ a se “ quelli che voleva “.
Sono più bravi di me i “ prescelti “?
Non sembra proprio.
Tra di loro ci sono semplici pescatori, uomini abbastanza irascibili, tanto da essere definiti “ figli del tuono “, e, addirittura, chi lo tradirà per pochi spiccioli.
E, allora,….il secondo messaggio.
Gesu’ non cerca i “ perfettini “ ma i “ pronti a seguirlo “.
Gli apostoli che lui sceglie, infatti, sono senza dubbio imperfetti, poveri uomini, ma sono “ pronti “ in quanto, come dice il testo, appena furono chiamati “ andarono da lui “.
E qui una domanda forte per noi.
Abbiamo la stoffa dell’ “ apostolo “ o preferiamo il nostro “ cristianesimo da salotto “?
Per rispondere bene ci aiuta…..il terzo messaggio.
Qual è la missione dell’apostolo?
In primo luogo “ stare con Gesu’ “.
Non si puo’ essere apostoli se non “ si sta “ con il Maestro, se non si ascolta, con assiduità, la sua Parola, se non ci si nutre di lui attraverso l’eucarestia, se non ci si ferma ad adorarlo.
E’ dallo stare con lui che si assume il suo “ essere “, elemento imprescindibile da cui trarre la forza necessaria per andare a diffondere ( apostolo significa, infatti “ inviato “ ) la gioia della fede, quella gioia che contagia, che entra dentro e non ti abbandona più e che ti consente di scacciare da te e da chi incontrerai nella tua missione i demoni che paralizzano e che fanno vivere nel peccato.
Allora, la hai la “ stoffa “ dell’apostolo?
A ciascuno, come sempre, la sua risposta.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello