L’esplosione di gioia di Maria, che la aveva portata ad andare “ di fretta “ dalla cugina Elisabetta, oggi trova il suo apice.
La gioia diventa “ esultanza “ cioè tripudio, pienezza assoluta, magnificenza, che si traduce nel “ Magnificat “, il canto di ringraziamento che la Vergine rivolge a Dio.
Perchè lo ringrazia?
Perchè il Signore ha fatto per lei “ grandi cose “.
Ma Maria non è l’unica per la quale Dio opera prodigi.
Lui ha un progetto di felicità, di pienezza, per ciascuno di noi.
Sta a noi realizzarlo.
Come?
Essendo “ servi umili “.
Solo chi si riconosce “ piccolo servitore “ puo’ fare spazio a Dio nella sua vita, puo’ compiere quel discernimento necessario per comprendere la propria vocazione e per esserle fedele.
Chi lo fa, come detto anche ieri, è beato, è felice perché ha consentito a Cristo di operare, si è fidato di Dio accettando il SUO progetto.
Tutti siamo chiamati ad essere felici, in tutti Cristo compie grandi opere.
Tutto sta ad accettare questa vocazione che tutti hanno, ciascuno con la sua modalità particolare, alla felicità.
Ed io, e tu, abbiamo accettato la nostra vocazione o la stiamo rifiutando?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.