“ Gesu’ si manifesto’ di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifesto’ cosi’ “.
E’ importante il verbo che viene utilizzato.
Spesso, infatti, si sente parlare delle “ apparizioni “ di Gesu’.
L’apparizione, però, si addice ai fantasmi, agli spettri, a qualcosa di incorporeo.
Manifestarsi significa invece “ essere presente “, essere VIVO e VERO.
“ Si manifesto’ di nuovo e….si manifesto’ cosi’ “.
L’esperienza dei discepoli è quella di tutti noi.
Il Signore si manifesta nelle nostre vite, si rende presente.
Ad ognuno è data una manifestazione.
Ai discepoli fu data durante lo svolgimento del loro lavoro.
Questa è un’altra indicazione per noi: Gesu’ si manifesta nel quotidiano, in cio’ che facciamo ogni giorno.
Sta a noi avere occhi pronti per poter esclamare, come “ il discepolo che amava “: “ E’ il Signore “.
Che significa concretamente?
Vedo una signora che ha difficoltà ad attraversare la strada: “ E’ il Signore “.
Mi si avvicina un mendicante per chiedermi una monetina ma, prima ancora, uno sguardo: “ E’ il Signore “.
E io, che devo fare?
Devo…imitare Pietro.
Mi devo “ gettare in mare “, devo, cioè, “ correre subito incontro al Signore “.
Restando agli esempi fatti devo aiutare la signora ad attraversare a strada e devo dapprima salutare il mendicante e poi, solo poi, dargli anche una moneta o qualcosa che possa aiutarlo.
Chi ha lo sguardo di Dio non ha bisogno di chiedere, dinanzi alle situazioni di cui sopra, alla signora o al mendicante: “ Chi sei? “ perché lo sa già: “ E’ il Signore “.
Chiediamoci quindi oggi: So riconoscere il Signore nelle pieghe della mia quotidianità?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.