Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 22 Agosto 2020

La Parola di oggi, come spesso accade, è di un’attualità sorprendente ( n.d.a.: è per questo che il Vangelo mi piace proprio tanto ed è per questo che invito tutti quelli che conosco a leggerlo sempre: in esso trovi la tua storia, la tua vita, la realtà che ti circonda!!! ).

Mi vengono subito in mente, scorrendo le righe, le facce dei politici di oggi, sempre più narcisisti e mediatici, sempre pronti, per farsi “ ammirare dalla gente “, a lanciare “ slogan “ senza far ad essi seguire fatti concreti.

Incarnano perfettamente quelli che “ dicono e non fanno “.

Questo atteggiamento, però, tralasciando gli uomini di potere, che ne sono le icone massime, si è diffuso anche tra la gente.

Tutti si sentono “ tuttologi “; se qualcuno ha poi un minimo di conoscenza si bea nell’essere chiamato “ maestro “ e nell’essere riconosciuto come “ guida “.

A questo atteggiamento, presente anche nella sua comunità, Gesu’ vuole porre freno insegnando che il fondamento ontologico del cristiano deve essere l’UMILTA’.

Piu’ volte ho avuto modo di scrivere che l’umiltà è un modo di essere che non equivale alla rassegnazione, all’accondiscendenza totale, al pacifismo inerte ma, al contrario, consiste nella presa d’atto di essere “ creatura fragile “ che dipende “ in toto “ dal suo Creatore che la ama.

Questo riconoscimento di fragilità è liberante perché converte.

Chi è fragile sa di aver bisogno degli altri e, quindi, non si chiude in un presuntuoso egocentrismo credendosi “ maestro “ o “ guida “ ma riconosce questi titoli all’unico che li ha, il Signore, che, con la sua Parola, è il solo che può dargli “ una pista “ per vivere al meglio il tempo a sua disposizione su questa terra.

Questa Parola vuole essere quindi un invito a tutti alla conversione.

Facciamoci guidare da chi ci ha creati, che è l’unico che sa sia come funzioniamo sia di cosa abbiamo bisogno per essere veramente felici.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


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