“ Qui vi è uno piu’ grande del tempio “.
E’ la motivazione per la quale Gesu’ sarà condannato a morte.
Nessuno poteva accettare che un uomo si facesse “ piu’ del tempio “ e dicesse, apertamente, che si potesse “ trasgredire la legge “!!!
Uno cosi’ era pericoloso ed andava eliminato.
Ecco a cosa porta il legalismo.
Chi ha “ fede cieca “ nella regola diventa un fondamentalista, uno che applica il precetto a prescindere senza piu’ neppure chiedersi quale sia il senso di quel comando.
Il brano di oggi serve anche ai “ farisei dei giorni nostri “ al fine di invitarli ad aprire gli occhi e a consentirgli di comprendere che il loro zelo per la legge li allontana, diversamente da quanto credono, dal Signore, perché trasformano in “ totem “ la legge ignorando l’insegnamento di Cristo: “ Misericordia io voglio e non sacrifici “.
Il cardine dell’agire di un cristiano è la Misericordia, non la legge.
La legge serve, è necessaria, ma non puo’ mai venire prima dell’uomo.
Gesu’ non invitava a “ trasgredire il Sabato “ per mero “ spirito di ribellione “ ma diceva soltanto che, se una persona aveva un bisogno primario, come quello di mangiare, poteva certamente “ trasgredire “ il comando del Sabato perché la SUA VITA VENIVA PRIMA DELLA LEGGE.
Questa è la Misericordia: amare dinanzi alla miseria altrui.
E chi ama non puo’ dare la morte “ in nome della legge “.
Questo non è zelo, questo è mostruosità, questo è “ essere indemoniati “ pur illudendosi di essere “ perfetti osservanti “.
Fermiamoci oggi ad analizzare i nostri pensieri e le nostre azioni e, con onestà, prendiamo atto se essi sono guidati dalla Misericordia o dal rigorismo.
Capiremo, in questo modo, se siamo “ vicini “ a Cristo o “ lontani “ da Lui.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.