Il buon pastore “ dà la propria vita per le pecore “…..” dò la mia vita per le pecore “, “ dò la mia vita “.
Al centro del Vangelo di questa Domenica c’è “ il dono “ che Gesu’ ha fatto della sua vita per noi, che siamo le “ pecore “ del suo gregge.
Lui si presenta come il “ pastore “, come colui il quale “ guida e protegge “ le sue pecore.
- Pubblicità -
Il suo antagonista è “ il mercenario “, colui il quale, quando “ vede venire il lupo “, “ abbandona le pecore “ e fugge, consentendo al lupo di “ rapirle e disperderle “.
Fa cio’ perché “ NON GLI IMPORTA “ delle pecore in quanto “ NON GLI APPARTENGONO “.
Pastore o mercenario.
- Pubblicità -
Noi “ pecore “, a chi ci affidiamo?
E’ questo l’interrogativo da porci questa Domenica.
Dovrebbe essere ovvio rispondere: al pastore.
Incredibilmente, invece, la maggior parte delle persone si affida al “ mercenario “.
Perchè?
Perchè il pastore è una “ guida “, e, in quanto tale, dà indicazioni alle pecore su cosa sia giusto o no per loro.
E a molti questo “ essere guidati “ non piace proprio.
Il “ mercenario “ propone “ strade piu’ allettanti “, invita le pecore a “ fare come vogliono “, ad “ uscire liberamente dal recinto “, in nome di una libertà ed indipendenza dietro alle quali, invece, si nasconde solo disinteresse assoluto per le pecore le quali, lasciate indiscriminatamente libere “ fuori dal recinto “, si trovano in balia del lupo che, facilmente, “ le rapisce e le disperde “.
Il “ mercenario “ è quindi il “ demonio “, colui che ci fa credere che possiamo vivere “ senza pastore “.
Cio’ ci fa sentire liberi, senza regole, e, soprattutto, ci fa dimenticare di essere creature fragili che, senza una “ guida “, finiscono facilmente preda dei lupi.
Cristo è invece il pastore, colui il quale ci indica la via, che ci invita a “ non uscire sconsideratamente “ dal recinto ma di farlo solo “ dietro di Lui “ perché, se sopraggiunge il lupo, Lui è pronto a difenderci.
Cristo è un po’ come un padre nei confronti dei figli.
I figli, per natura, vorrebbero fare tutto quello che vogliono.
Un buon padre non è colui il quale li asseconda totalmente ma è colui il quale impone delle regole, che non sono lacci alla libertà della persona, ma sono indicazioni per camminare sicuri nel recinto e che consentono di essere protetti quando si esce da esso.
E’ allora arrivato il momento di scegliere: a chi voglio affidare “ il timone della mia vita “?
Al buon pastore o al mercenario?
Buona Domenica e buona decisione a tutti.