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Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 21 Aprile 2024

Domenica 21 Aprile 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 10, 11-18

Il buon pastore “ dà la propria vita per le pecore “…..” dò la mia vita per le pecore “, “ dò la mia vita “.

Al centro del Vangelo di questa Domenica c’è “ il dono “ che Gesu’ ha fatto della sua vita per noi, che siamo le “ pecore “ del suo gregge.

Lui si presenta come il “ pastore “, come colui il quale “ guida e protegge “ le sue pecore.

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Il suo antagonista è “ il mercenario “, colui il quale, quando “ vede venire il lupo “, “ abbandona le  pecore “ e fugge, consentendo al lupo di “ rapirle e disperderle “.

Fa cio’ perché “ NON GLI IMPORTA “ delle pecore in quanto “ NON GLI APPARTENGONO “.

Pastore o mercenario.

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Noi “ pecore “, a chi ci affidiamo?

E’ questo l’interrogativo da porci questa Domenica.

Dovrebbe essere ovvio rispondere: al pastore.

Incredibilmente, invece, la maggior parte delle persone si affida al “ mercenario “.

Perchè?

Perchè il pastore è una “ guida “, e, in quanto tale, dà indicazioni alle pecore su cosa sia giusto o no per loro.

E a molti questo “ essere guidati “ non piace proprio.

Il “ mercenario “ propone “ strade piu’ allettanti “, invita le pecore a “ fare come vogliono “, ad                 “ uscire liberamente dal recinto “, in nome di una libertà ed indipendenza dietro alle quali, invece, si nasconde solo disinteresse assoluto per le pecore le quali, lasciate indiscriminatamente libere                   “ fuori dal recinto “, si trovano in balia del lupo che, facilmente, “ le rapisce e le disperde “.

Il “ mercenario “ è quindi il “ demonio “, colui che ci fa credere che possiamo vivere “ senza pastore “.

Cio’ ci fa sentire liberi, senza regole, e, soprattutto, ci fa dimenticare di essere creature fragili che, senza una “ guida “, finiscono facilmente preda dei lupi.

Cristo è invece il pastore, colui il quale ci indica la via, che ci invita a “ non uscire sconsideratamente “ dal recinto ma di farlo solo “ dietro di Lui “ perché, se sopraggiunge il lupo, Lui è pronto a difenderci.

Cristo è un po’ come un padre nei confronti dei figli.

I figli, per natura, vorrebbero fare tutto quello che vogliono.

Un buon padre non è colui il quale li asseconda totalmente ma è colui il quale impone delle regole, che non sono lacci alla libertà della persona, ma sono indicazioni per camminare sicuri nel recinto e che consentono di essere protetti quando si esce da esso.

E’ allora arrivato il momento di scegliere: a chi voglio affidare “ il timone della mia vita “?

Al buon pastore o al mercenario?

Buona Domenica e buona decisione a tutti.

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