“ Chi crede ha la vita eterna “.
Questa breve frase è il sunto perfetto degli “ effetti “ dell’ “ andare verso il Padre “, su cui ci siamo soffermati ieri.
Abbiamo scoperto, in questi giorni, leggendo il “ discorso eucaristico “, che se ci nutriamo di Cristo leggendo la Parola, partecipando nella ferialità alla Messa e accostandoci all’eucarestia, orientiamo la nostra vita verso Dio, il quale “ non ci caccerà fuori “ ma ci farà Risuscitare nell’ultimo giorno.
Bene.
Abbiamo imparato molto.
Forse parecchi, soprattutto coloro i quali hanno una certa familiarità con la Parola, questi “ concetti “ li conoscevano già .
Per fare un importante passo avanti bisogna allora porsi, con onestà , una domanda.
Come mai, pur sapendo alcune cose, non riesco a trasformare questa “ conoscenza intellettuale “ in “ vita concreta “?
Come mai, in altre parole, se so, a livello cognitivo, che mi Salva frequentare la Parola, nutrirmi di Cristo, andare a Messa, non lo metto in pratica?
La risposta ce la fornisce il primo versetto della pagina odierna.
“ Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre che mi ha mandato “.
Ecco la risposta: non trasformiamo cio’ che sappiamo in vita perché, forse, “ non siamo attratti a sufficienza dal Padre “.
Dobbiamo quindi chiederci, in primo luogo: “ Siamo attirati dal Padre? “ o ci “ attirano “ di più le seduzioni del mondo?
Essere “ attirati “ dal Padre significa credere che è “ presenza reale “ nella nostra vita, sperimentare che “ senza di lui non possiamo fare nulla “ e, pertanto, “ desiderare ardentemente “ di orientarci verso di lui.
E’ cosi’.
Perchè se non crediamo che la sua presenza sia “ reale “ facciamo la stesa fine dei discepoli del Vangelo di Domenica scorsa, che pensavano di aver visto “ un fantasma “.
E’ questa l’opera del demonio: farci credere che Gesu’ è un fantasma, che non può veramente cambiare la nostra vita, che è quindi “ inutile “ andare verso di Lui, è ridicolo “ essere attratti “ da chi, in concreto, non puo’ darci nulla.
Diceva, sul tema, il bravissimo Padre Gaetano Piccolo nel commentare il brano di Domenica: “ Il nemico ci persuade che in realtà è solo la nostra speranza che ci fa credere che Gesu’ sia realmente presente nella nostra vita. Credere che Gesu’ sia un fantasma vuol dire pensare che egli non puo’ veramente cambiare la nostra vita. Il Signore diventa un simbolo, un’icona culturale, un elemento d’identità , forse anche uno a cui rivolgere preghiere e lamenti, ma nel fondo del cuore sappiamo che tutto questo è inutile, perché è solo un fantasma “.
Non si puo’ essere “ attratti “ da un fantasma.
Ma da un Risorto, da uno che si è mostrato VIVO, in carne ed ossa, dimostrando che aveva detto la VERITA’, certamente si puo’ essere attratti, anzi, credo che sia impossibile non esserlo.
Hai ancora qualche dubbio che sia solo un fantasma?
Non ci sono più scuse: convertiti e credi, cioè “ fatti attirare “ dal RE della VITA, dal RISORTO.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.