“ Andate anche voi nella vigna “.
Il Signore ci fa questo invito all’alba della nostra vita, nella fanciullezza ( alle nove del mattino ), nella gioventu’ ( a mezzogiorno ), nella maturità ( alle tre del pomeriggio ), nella vecchiaia ( verso le cinque ); quello che vuole dirci il Vangelo è che lui ci chiama sempre, continuamente, in tutte le fasi del nostro percorso dicendoci che “ non è mai troppo tardi “ per dedicarsi al Regno.
E’ bellissima quest’immagine di Cristo che ci viene a chiamare sempre con modi e forme diverse.
Se, quindi, questa pagina ci da la prova che il Maestro ci chiama, sta a noi ora porci due domande: 1) ci accorgiamo delle sue chiamate?; 2) in caso positivo, rispondiamo alle stesse?
A ciascuno la sua risposta.
Inoltre la pagina evangelica è un invito a non essere “ invidiosi della generosità “ del Signore.
Se ho avuto la prontezza di rispondere alla chiamata del Padre in gioventu’ non devo essere invidioso del fatto che il fratello che ha risposto in tarda età sarà anche lui accolto nel Regno, anzi, al contrario, devo ringraziare Cristo sia perché, aderendo subito alla sua chiamata, ho avuto la possibilità di vivere meglio, in lui e con lui, grossa parte della mia esistenza terrena, sia perché un altro fratello non si è definitivamente perso ma si è convertito.
Paradigma del mio comportamento sarà allora quello del padre misericordioso, che, nella nota parabola del figliol prodigo ( Lc 15, 31-32 ), rivolge al primogenito invidioso le seguenti parole: “ Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato “.
Cosi’ sia anche per noi se abbiamo avuto la fortuna di rispondere alla “ prima chiamata “: gratitudine per essere stati “ sempre con lui “ e gioia per chi si è “ ritrovato “, anche, magari, al termine della sua vita.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello