Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 20 Luglio 2020

«Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno»

Un segno.

Non basta agli scribi e ai farisei quello che, ogni giorno, pone in essere il Maestro: guarigioni di ciechi, storpi, lebbrosi…vogliono vedere un segno.

In realtà è un scusa, la stessa che utilizziamo noi per non impegnarci seriamente.

Non ci basta quello che il Signore compie nella nostra quotidianità, aspettiamo il “ miracolo “, il “ prodigio “.

Chi ragiona in questo modo non si accontenterebbe neppure se il tanto atteso “ segno “ arrivasse, perché subito ne cercherebbe un altro di conferma.

Conferma di cosa?

Della propria incredulità, della propria non volontà di vedere.

La ricerca del segno è la scusa per la de-responsabilizzazione.

Se, infatti, facendo i “ cristiani adulti “, si prende atto che non vi è bisogno dell’evento magico per credere, non c’è più scusa per non offrire, nell’ottica del dono e del ringraziamento per quanto ricevuto, il proprio impegno a servizio del Regno.

Altrimenti si resta ipocriti, falsi ciechi a cui, giustamente, Gesu’ rifiuta di dare altri segni essendo lui, venuto, morto e risorto per la Redenzione e la Salvezza di ciascuno, l’unico segno di cui abbiamo bisogno.

Buona giornata e buona settimana a tutti.


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