“Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male…Dà a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue non chiederle indietro. Non giudicate…non condannate….perdonate….date “.
Leggendo di seguito tutti gli inviti che Gesù ci rivolge questa Domenica c’è un po’… ” da vergognarsi “.
Di tutta questa “lista “, quale dei “ consigli “ viviamo, quale “ mettiamo in pratica “?
Ci sembrano “fuori dalla nostra portata “, “ impossibili “.
Se è questa l’impressione che abbiamo chiediamoci allora due cose:
- se Gesù ci dice queste cose, vuoi vedere che sono possibili?
- se le ritengo impossibili, vuoi vedere che sono lontano dalla fede al punto tale che onoro Dio solo con le labbra senza che la sua Parola incida minimamente nella mia vita?
Provo a dare qualche spunto per la risposta, a cui ciascuno è personalmente chiamato.
Sul primo quesito sono certo che se Gesù ci dice queste cose, esse sono possibili.
A questo punto può sorgere un’altra domanda: “come sono possibili? “
Ce lo dice il Maestro: “A voi che ASCOLTATE io dico….. “.
Ecco la chiave.
Queste cose sono possibili per chi “ ASCOLTA “, per chi dedica tempo alla Parola, alla lettura, alla meditazione.
Non si scappa da ciò.
Se non si ascolta in profondità non c’è niente da fare, la Parola resta una “ bella Parola “, un “ bel pensiero “, che si ascolta, magari anche volentieri, una volta alla settimana, a Messa, ma rimane nel…” libro dei sogni “, nel “ sarebbe bello se….”, nel “ magari fosse cosi’ “, senza che diventi fonte di “ alcun serio cambiamento “ nelle nostre vite.
Sganciare la “ Parola “ dalla “ vita “ rende inutile la prima e non porta a nessuna conversione della seconda, che si continuerà a condurre ripetendo schemi collaudati ed errati, di cui si è sperimentato l’inefficacia ma che non si ha il coraggio di cambiare per non perdere quella “ falsa sicurezza “ a cui conduce la mediocrità del “ così fan tutti “.
“Quale gratitudine vi è dovuta? “
Tre volte ce lo dice la Parola.
Se sei uguale agli altri, se fai quello che fanno gli altri, dov’è la “differenza cristiana “?
E allora si può passare alla seconda domanda e risponderle verificando quando il nostro “ pensare ed agire “ sia diverso da quello degli altri.
Più lo è più siamo vicini a Cristo, meno lo è meno grande è la nostra fede.
Domandone classico di noi uomini.
Che ci “ guadagniamo “ ad essere diversi, ad avere “ un’impronta cristiana “?
La VITA ETERNA.
Che significa?
“ non sarete giudicati……..non sarete condannati, …..sarete perdonati, …..vi sarà dato “.
Ultima domanda ( oggi ho esagerato ): anelo a questa “ VITA ETERNA “ o preferisco la mia “ vita mediocre “?
Buona domenica e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.