Un altro annuncio di gioia portato sempre dall’angelo Gabriele.
Ieri avevamo letto di quello recato a Zaccaria.
Oggi di quello, ancora piu’ famoso, fatto a Maria.
I due brani, in stretta sequenza, mi fanno interrogare su un particolare: dov’è la differenza tra l’atteggiamento di Zaccaria e quello di Maria?
Se analizziamo i testi sembra che la reazione dei due sia perfettamente identica.
Zaccaria, dice il testo, prima ancora che l’angelo parlasse, “ si turbo’ e fu preso da timore “.
Maria, dinanzi all’annuncio, “ fu molto turbata “.
Zaccaria risponde all’angelo che gli annunciava l’arrivo di un figlio: “ come potro’ mai conoscere questo? “.
Maria, all’annuncio del concepimento, risponde: “ come avverrà questo “?
Sembrano reazioni identiche.
Iniziale timore e una perplessità sulla possibilità della realizzazione dell’annuncio, dettata dalla consapevolezza, da parte di Zaccaria, di essere, cosi’ come sua moglie, “ anziano “, e dal suo essere “ vergine “ da parte di Maria.
La differenza, allora, sta, nell’animo, nella scelta di affidarsi.
Zaccaria era sacerdote del tempio, uomo “ esperto “ della legge divina, e avrebbe dovuto subito capire che quell’annuncio proveniva veramente da quel Dio che, con le labbra, annunciava.
Subito avrebbe dovuto affidarsi e non dubitare.
Per tale motivo, dinanzi alla sua perplessità, non gli viene concessa spiegazione ma viene reso “ muto “, affinché abbia un tempo per prepararsi all’ “ irrompere di Dio “ nella sua vita.
Maria, invece, era una ragazzina “ inesperta “.
In lei è piu’ giustificata una reazione di stupore e, soprattutto, una richiesta di chiarimento in ordine alle modalità con cui si sarebbe compiuto il progetto su di lei che le veniva annunciato.
La domanda di Zaccaria è leggermente diversa da quella di Maria.
Zaccaria dice “ come potro’ mai conoscere questo “ che, in altre parole, significa: e’ impossibile perche sia io che mia moglie siamo vecchi.
Maria, invece, chiede le modalità ( “ come avverrà questo “ ) con cui cio’ che le viene annunciato accadrà.
L’angelo le dà spiegazioni e le dice: NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO.
A lei, “ ragazzina inesperta “, andava spiegato, Zaccaria, “ sacerdote esperto “, avrebbe dovuto già saperlo.
Ecco dove sta la differenza, che, poi, si concretizza, in Maria, nell’immediata risposta: “ avvenga per me secondo la tua parola “.
Zaccaria diviene “ muto “, ha bisogno ancora di tempo per accorgersi del Signore che irrompe nella sua vita.
Maria si fida, si affida.
Che il Signore regali a noi, “ appesantiti cristiani “, il cuore di Maria, quel cuore che ci spinga a fidarci quando “ l’inaudito di Dio “ irrompe nella nostra esistenza.
In quei momenti gettiamo via i dubbi e aderiamo al suo progetto, anche se sembra impossibile.
Perchè?
Perché NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.