Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 20 Aprile 2022

811

“ Gesu’ in persona si avvicino’ e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo “.

L’esperienza dei discepoli di Emmaus è la nostra.

Quante volte non riconosciamo Gesu’ che ci cammina accanto?

Continuiamo a “ conversare “ tra di noi, a “ lamentarci “ dei nostri problemi e dell’ “ indifferenza “ di Dio ad essi; mentre facciamo cio’  Lui è “ accanto a noi “ negli eventi della nostra vita.

Perchè non ce ne accorgiamo?

Perchè, come i due del Vangelo, siamo “ stolti e lenti di cuore a credere in tutto cio’ che hanno detto i profeti “.

La sferzata è forte: come possiamo non credere fino in fondo alle promesse di Dio?

Il Signore ci ha detto che sarà sempre con noi e ce lo ha dimostrato risorgendo.

E allora?

Convertiamoci e chiediamo a Gesu’ di “ restare con noi “.

Attenzione: Lui desidera solo cio’, siamo noi che lo allontaniamo, che abbiamo la presunzione di poter stare senza di Lui.

Questa presunzione porta allo sconforto, lo stesso in cui caddero i discepoli di Emmaus.

Stare con Lui è un’esperienza meravigliosa, fa “ ardere il cuore “ al punto tale da correre, “ senza indugio “, da tutti, per gridare: Il Signore è Risorto, è veramente Risorto.

Che il nostro percorso sia come quello dei discepoli di Emmaus: che possiamo convertirci dalla “ delusione “, espressa nel verbo “ speravamo “, alla “ gioia “, che si manifesta nella certezza che quella speranza si è realizzata: Cristo è con noi.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.