Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 2 Luglio 2021

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Vide un uomo, chiamato…., seduto….e gli disse: “ Seguimi

VIDE

Gesu’ vede, Gesu’ ci vede.

E’ la prima, bellissima e pacificante indicazione che la pagina evangelica ci fornisce.

Non è un Dio lontano, astratto, disinteressato a noi, ma è con noi passo dopo passo, giorno dopo giorno.

Il testo dice che “ vide un uomo chiamato Matteo “.

Nel riportare il versetto ho messo i puntini sospensivi perché al loro posto ciascuno puo’ mettere il SUO NOME.

Cristo vede Pasquale, Antonio, Maria, Luisa.

Vede tutti e ciascuno.

Come ci vede?

SEDUTI

Matteo era seduto al suo banco delle imposte a riscuotere tasse….imbrogliando pure.

Anche noi siamo seduti.

Siamo seduti alle nostre scrivanie, ripetendo, magari per 40 anni, sempre gli stessi gesti, siamo seduti sui nostri divani nei momenti di cd. “ tempo libero “, siamo seduti nelle nostre esistenze a lamentarci delle nostre modeste vite senza sussulti.

SEGUIMI

E’ il grido di Gesu’, è il suo invito.

Pasquale, Antonio, Maria, Luisa, ma che ci fate seduti?

Che seguite? Chi seguite?

Venite dietro di me, che posso dare senso alle vostre vite, posso abitare i vostri giorni, posso essere il vostro compagno di viaggio.

Lo sento questo grido o mi sono completamente seduto, completamente addormentato?

Gesu’ grida forte, non si stanca, prova a destarmi.

Se inizio a percepirlo, se inizio a sentirlo, è un buon segno….sono ancora vivo, ho ancora vitalità.

Ora, però…arriva la parte più difficile, la SCELTA.

ED EGLI SI ALZO’ E LO SEGUI’

Tu che fai?

Declini l’invito preferendo restare seduto o, come Matteo, ti alzi e lo segui?

Da questo dipende la tua FELICITA’.

Non è tardi per ridestarsi.

Nessuno è troppo peccatore, per nessuno è troppo tardi per alzarsi.

Cristo non è venuto per i sani ma per i malati.

E’ venuto quindi per me, per te, se abbiamo l’UMILTA’ di riconoscerci malati ed il DESIDERIO di alzarci e ripartire con Lui.

Che fai, ti ALZI e lo SEGUI o resti seduto?

A te la scelta.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.