Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 2 Febbraio 2022

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Un Vangelo meraviglioso, quello della “ presentazione “ di Gesu’ al tempio.

Presentare una persona vuol dire farla conoscere a qualcun altro.

Sembra strano ma, nel tempio, c’era qualcuno che già sapeva chi fosse quel bambino!!!

Simeone ed Anna.

Ma come è possibile?

Avevano uno sguardo diverso da quello di tutti gli altri, una sensibilità maggiore, che derivava loro dalla frequenza con la preghiera, dalla sussistenza di una relazione.

Simeone era “ giusto “, cioè viveva in conformità con la Parola.

Per tale motivo lo “ Spirito “ di Dio lo spinge verso il tempio, gli dice che quello che attendeva da una vita si sarebbe realizzato: vedere Cristo.

Quell’incontro, il poter “ accogliere tra le braccia “ quel bambino, è il compimento della sua attesa, è il senso della sua vita: adesso puo’ anche morire, terminare il percorso su questa terra perché ha visto la “ Salvezza “.

Anna “ serve Dio con digiuni e preghiere “.

Poteva avercela con Dio, era rimasta presto vedova, ma il dolore non la ha incattivita.

Ha offerto a Dio la sua sofferenza, nella certezza che il Signore non la avrebbe abbandonata.

E Dio, quando ormai era anziana, le ha dato la gioia di “ vedere la Salvezza “ portata da quel bambino.

Cosa vuole dire a noi questo testo?

Che per vedere Gesu’ è necessario avere un “ occhio allenato “, una intimità con Lui, una relazione che nasce dalla preghiera.

Questi strumenti consentono di vedere i suoi tanti passaggi nella nostra vita e di collegarli tra di loro, permettendoci, in tal modo, di capire quanta “ Grazia “ il Signore ci ha donato.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.