Il testo odierno “ ci prepara “ a quello di domani, prima Domenica di Avvento, in cui troveremo il forte imperativo a vegliare.
Nel brano di Luca ci sono i termini “ vegliate “ e “ all’improvviso “ che rinverremo anche in quello di domani ( Mc 13,33-37 ).
E come si fa a vegliare, a non farsi sommergere da “ dissipazioni, ubriachezze, affanni della vita “?
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PREGANDO
“ Vegliate in ogni momento pregando perché abbiate la forza si sfuggire a tutto cio’ che sta per accadere e di comparire davanti al figlio dell’Uomo “.
La preghiera dà la “ forza “ per sfuggire alle tentazioni, per tenersi lontani dalle “ dissipazioni e dalle ubriachezze “, per non farsi schiacciare dagli “ affanni della vita “.
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E’ quindi indispensabile intensificare la nostra preghiera, la nostra relazione con il Signore.
La preghiera non cambia la realtà circostante ma cambia il nostro modo di vederla.
Siamo sempre concentrati su quanto di “ brutto “ ci sia nelle nostre giornate, sui “ problemi “ che dobbiamo affrontare.
Cio’ ci imbruttisce, ci sfianca, ci fa addormentare.
La preghiera invece ci tiene svegli, ci porta a vedere le luci che ci sono nelle nostre giornate, di cui, spesso, non ci accorgiamo.
Per questo Avvento, laddove non siamo molto avvezzi a pregare, potremmo prendere un impegno: dedicare, di sera, 10 minuti alla “ preghiera “.
Attenzione: alla “ preghiera “, non alle “ preghiere “ dette svogliatamente!!!
In quei dieci minuti facciamoci il segno della croce e, poi, ripercorriamo la nostra giornata, pensiamo alle cose belle che sono accadute e ringraziamo Dio per quelle.
Se saremo costanti il nostro sguardo sul mondo cambierà, capiremo che la vita non è “ solo affanni “ ma è anche e, soprattutto, “ bellezza “, quella bellezza che viene dall’essere figli amati dal Padre.
E’ la forza della preghiera.
Provare per credere.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.