Il messaggio profondo che, credo, si rinvenga nella pagina odierna del Vangelo, è quello della necessità di una “ collaborazione “ dell’uomo affinché il Regno possa realizzarsi.
La folla che si raduna intorno a Gesu’ depone ai suoi piedi gli zoppi, gli storpi, i ciechi, i sordi e gli altri malati.
Tutte queste persone, da sole, non avrebbero potuto, a causa delle loro infermità, recarsi autonomamente da Gesu’.
Ecco il primo messaggio: tutti, ma soprattutto coloro i quali sono più intimi a Cristo, coloro i quali hanno scelto, con gioia, di avere il Maestro come guida della loro vita, devono portare al Salvatore i “ malati “, che non sono solo i fratelli con problemi fisici ma, soprattutto, “ i ciechi, gli zoppi, i sordi “, cioè coloro che, in quanto attratti dalla mondanità, vivono nel peccato e non vedono ( “ i ciechi “ ) i passaggi del Signore della loro vita, non gli corrono incontro ( “ gli zoppi “ ) e non ascoltano le sue parole ( “ i sordi “ ).
Su di noi incombe l’onere-onore di portarli a Cristo.
Se lo faremo Gesu’ certamente li “ guarirà “.
La guarigione farà bene a loro ma anche a noi che abbiamo collaborato perché ci rafforzeremo ancora di più nella nostra fede e, “ pieni di stupore “, loderemo Dio con sempre più insistenza.
Il secondo invito alla “ collaborazione “ si rinviene nel versetto ” rese grazie, li spezzo’, li dava ai discepoli ed i discepoli alla folla “.
I pani ed i pesci, cioè la Parola che Dio, da sempre, ci dona come segno della sua presenza, va portata agli altri.
Su chi ha avuto la gioia di comprendere quale grande dono è questa sua Parola ricade anche la missione di diffonderla
Gesu’ la ha data a noi ( “ i discepoli “ ) e noi dobbiamo darla alla “ folla “, a coloro i quali ancora non hanno capito che solo essa porta alla Salvezza.
Dio ci chiama ad essere suoi “ collaboratori “.
Esiste una vocazione più bella e nobile di questa?
Realizziamola pertanto con amore e lo aiuteremo nella diffusione del Regno.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello